Non ci aspettiamo che FI ci dia ragione ma pretendiamo rispetto

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Non ci aspettiamo che FI ci dia ragione ma pretendiamo rispetto

17 Febbraio 2014

Al governo con la sinistra, di fronte a una crisi economica e istituzionale senza precedenti, ci ha portato Silvio Berlusconi. Quando poi è arrivata la sua ingiusta condanna, noi sostenemmo che non avremmo dovuto arretrare ma anzi rilanciare: partecipare con le riforme al patto fondativo di una nuova Repubblica; difendere i sacrifici degli italiani dal rischio di una devastante crisi al buio; scrivere una nuova legge elettorale per evitare un nuovo stallo.

Ci fu obiettato, a quel tempo, che con i carnefici non si può avere a che fare. Forza Italia si ritirò prima dal governo e poi dalle riforme, e si consumò nel centrodestra una rottura traumatica. Alcuni, secondo la vecchia liturgia missina, preferiscono dipingerla come una questione di poltrone. Purtroppo, invece, in gioco c’era e rimane il futuro del Paese. Da qui è nato il Nuovo Centrodestra: senza comodità, senza pretese, senza un euro di finanziamento pubblico.

Alcuni mesi dopo Forza Italia ci ha ripensato. Non parla più di carnefici né di elezioni anticipate, e ha riacquistato la solennità costituente rituffandosi nelle riforme. Insomma: avevamo ragione noi. E se nel PdL a dettar legge non fossero stati gli estremisti, la rottura si sarebbe potuta evitare.

Oggi, nel vivo di una nuova crisi politica aperta dall’auto-cannibalismo della sinistra, la realtà non è cambiata: le riforme servono ancora, serve una nuova legge elettorale, serve scongiurare una crisi al buio. Per questo il Nuovo Centrodestra non si sottrae a priori al tentativo di assicurare un governo al Paese. Nulla è scontato: noi ci saremo se e solo se avremo la possibilità di rappresentare efficacemente gli interessi dei moderati e i principi in cui crediamo. Non correremo il rischio di favorire la sinistra. Vogliamo una trattativa vera sul programma. Vogliamo che vi sia scritto ciò che faremo e ciò che invece non dovrà essere fatto, perché vi sono terreni sui quali l’incontro tra avversari non è possibile.

Quanto a Forza Italia, non ci aspettiamo che ci dia ragione ma pretendiamo rispetto. Per questo non saremo mai gli utili idioti di un vecchio centrodestra che vagheggia commerci clandestini con la parte avversaria contando cinicamente sul fatto che saranno altri a caricarsi a viso aperto la responsabilità del governo del Paese. La moralità politica impone lealtà e, soprattutto, comporta il rischio di sporcarsi le mani. E’ questa la vecchia lezione che abbiamo sempre opposto ai tanti moralisti dei salotti buoni e che oggi, di fronte ad accuse ingiuste, siamo costretti a ricordare anche ai nostri ex compagni di partito.

(Tratto da Il Tempo)