Non si può essere pacifisti sventolando la bandiera di Che Guevara!

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Non si può essere pacifisti sventolando la bandiera di Che Guevara!

04 Agosto 2011

Tra le retoriche più stomachevoli del nostro tempo, un posto d’onore va all’apologia della non violenza. Intendiamoci, l’ideale che fu già di Gandhi e di Tolstoj (sia pur modulato in forme assai diverse) rinvia a una delle più nobili aspirazioni dell’uomo, la pace. A sconcertare, invece, è quando diventa il motivo dell’opposizione a tutte le guerre in quanto generatrici di violenza.

Sennonché non sono più violente le ‘rivoluzioni’ che, a differenza delle guerre, non hanno alcun codice di Ginevra, e dividendo gli uomini in buoni e cattivi, dispiegano una ferocia implacabile contro le mele marce che guastano l’idillio comunitario?

Quando si vede la sinistra antagonista che, in nome della non violenza, protesta contro le guerre delle N.U. coi poster di ‘Che’ Guevara — certo non catalogabile tra i non violenti — viene da chiedersi se non si sia in presenza del vecchio lupo della favola che, per potersi muovere indisturbato nei pascoli a lui interdetti  indossa  la pelle dell’agnello.