Nuovo sostegno alla Grecia: la Bce sospende il limiti di rating per i titoli
03 Maggio 2010
Il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di sospendere l’applicazione della soglia minima di rating quale requisito di idoneità per il collaterale nelle operazioni di credito nell’Eurosistema nel caso di strumenti emessi o garantiti dal Governo greco. La decisione della Bce giunge all’indomani dell’accordo sul pacchetto di aiuti Ue-Fmi da 110 miliardi di euro alla Grecia e rappresenta una ulteriore forma di sostegno al governo di Atene, tenuto conto che la scorsa settimana Standard & Poor’s ha declassato il rating sovrano a junk (spazzatura).
Per i titoli greci, infatti, c’era il rischio di non soddisfare più i requisiti per il collaterale richiesti dalla Bce a fronte dei prestiti, nel caso di un taglio del rating su Atene a junk anche da parte di Fitch e Moody’s (attualmente, la Bce accetta bond con rating BBB-, mentre prima dello scoppio della crisi il livello di merito minimo richiesto era A-).
Ieri l’eurogruppo, l’organismo che riunisce i ministri finanziari dei 16 paesi dell’Eurozona, ha dato il via libera all’unanimità al piano da 110 miliardi per il sostegno all’economia greca. Il "sì" è arrivato dopo che già la Commissione Ue e il consiglio dei governatori della Banca centrale europea avevano dato il proprio sostegno al programma di salvataggio, che avrà come contropartita un serio intervento di risanamento da parte del governo di Atene (che annuncia tre anni di austerity con riduzioni di stipendi e pensioni).
A dare conferma dell’avallo al piano è stato il presidente dei ministri dell’eurozona, Jean-Claude Juncker, che ha confermato come il piano triennale ammonta a 110 miliardi di euro, di cui 80 miliardi da parte dei Paesi euro e il resto a carico del Fondo monetario internazionale. Per il 2010 gli aiuti ammonteranno a 45 miliardi di euro, di cui 30 della Ue.
I 16 Paesi della moneta unica contribuiranno ognuno in misura proporzionale alle propria quota di partecipazione nel capitale della Bce.
Germania. 8,4 miliardi di euro. Con una popolazione di 81,7 milioni, l’aiuto costerà circa 103 euro ad abitante.
Francia. 6,3 miliardi di euro, che per una popolazione di 65,4 milioni comporta un costo pro-capite di 92 euro.
Italia. 5,5 miliardi. Per i 60 milioni di italiani, salvare la Grecia significa spendere fino a 92 euro a testa.
Spagna. 3,7 miliardi, ovvero 80 euro a testa per i 46,08 milioni di cittadini.
Olanda. 1,8 miliardi messi a disposizione dal governo. Per gli olandesi, 16,5 milioni, si tratta di un sforzo da 109 euro.
Belgio. 1,1 miliardi di euro, per i 10 milioni circa di abitanti, fanno 110 euro a persona. Per gli altri Paesi di Eurolandia, i contributi sono sotto il miliardo di euro.
L’Austria ne metterà 870 milioni, il Portogallo 780, la Finlandia 560, l’Irlanda 490, la Slovacchia 310, la Slovenia 140, Lussemburgo 75, Cipro 55 e Malta 25.
Il parere positivo della Commissione e della Bce erano due precondizioni. Necessarie, insieme all’approvazione del piano di austerità di Atene, affinché l’eurogruppo potesse dare a sua volta la propria "convalida", secondo un termine inusuale nel gergo comunitario. "Convalidare" non significa approvare con effetto immediato, ma piuttosto dare il via libera per l’ultima approvazione, quella definitiva, che verrà sempre dall’eurogruppo, ma riunito al livello dei capi di Stato e di governo, e all’unanimità, venerdì 7 maggio.
Il presidente stabile del Consiglio europeo, Herman van Rompuy, ha già convocato ufficialmente i capi di Stato e di governo per venerdì, ma la decisione sull’attivazione del meccanismo di assistenza finanziaria alla Grecia non sarà rimessa in discussione dal summit. La decisione sarà seguita dal completamento delle procedure di approvazione nazionale (alcune secondo iter parlamentari) dei prestiti bilaterali che ogni Paese si è impegnato a mettere a disposizione.
Particolarmente importante sarà l’approvazione del parlamento tedesco, che dovrebbe essere completata entro lo stesso venerdì 7 maggio. Il cancelliere Angela Merkel si è impegnata a presentare la proposta al governo domani. Immediatamente dopo l’approvazione unanime del summit dell’eurozona, i finanziamenti saranno erogati dai Paesi membri, raccolti dalla Commissione europea e pagati alla Grecia dalla Bce, insieme ai fondi dell’Fmi.
Ecco la manovra di austerità adottata dal governo Papandreou. Nel settore pubblico, oltre alle riduzioni delle indennità già annunciate in precedenza, saranno congelati stipendi e pensioni. Verranno ridotte la 13ma e la 14ma mensilità sotto i 3.000 euro lordi mensili, e saranno abolite sopra questa cifra. In ogni caso le due mensilitò non potranno superare l’importo massimo di mille euro. Alla fine di altri interventi saranno tagliati (-8%) i premi che sono una quota importante delle retribuzioni elleniche già ridotto del 12% pochi gioni fa. I dipendenti pubblici, al netto di tutte le operazioni di austerity, vedranno i loro salari ridurre di oltre il 20%. La 13esima e la 14esima saranno abolite per le pensioni sopra i 2.500 euro lordi mensili, e sotto questo livello saranno ridotte. Sara rivisto completamente il sistema delle pensioni di invalidità. Per le pensioni a partire dal 2011 eguaglianza nell’età pensionabile tra uomini e donne a 65 anni con un minimo di contributi in crescita graduale da 35 e 40 anni e un meccanismo per adeguarla in automatico all’incremento delle aspettative di vita.