Obama torna in Europa ma è solo una visita di cortesia

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Obama torna in Europa ma è solo una visita di cortesia

24 Maggio 2011

Quello che Obama ha appena intrapreso è il suo nono viaggio in Europa da quando ricopre la carica di presidente. Tra il 23 e il 28 Maggio effettuerà diverse soste in alcuni dei principali Paesi del vecchio continente: Irlanda, Regno Unito, Francia e Polonia. Questo viaggio servirà di sicuro ad accontentare, almeno per il momento, coloro che sostengono che Washington, sotto l’amministrazione di Obama si stia allontanando sempre più dalle questioni europee, concentrando il proprio interesse verso altre zone del mondo, l’Asia soprattutto.

Dando uno sguardo all’itinerario presidenziale non è difficile capire che forse, molte delle risposte che ci si aspetterebbe da questa incursione “mordi e fuggi” non arriveranno. Le prime soste infatti sono previste in Irlanda e Regno Unito, storicamente due Paesi alleati e fedeli agli Stati Uniti, con i quali i rapporti sono stati e continuano ad essere ottimi. Nessun valore strategico dunque per la chiacchierata di Obama con il primo ministro irlandese , Enda Kenny, o con David Cameron.

Più delicata invece si prospetta la visita a Deauville, in Francia, non solo per il summit del G8 previsto per i giorni 26 e 27, ma soprattutto perché in quell’occasione Obama incontrerà il presidente russo Medvedev con il quale, di temi su cui discutere ce ne sono in abbondanza. La questione più scottante è di certo quella riguardante il posizionamento di missili BMD che gli Stati Uniti vogliono installare in Romania, che possiamo definire senza troppe difficoltà il giardino di casa della Russia. Non c’è da stupirsi, dunque, se il Cremlino non abbia accolto con un sorriso compiaciuto questa notizia. Per gli USA il progetto ha una chiara valenza difensiva. Diversa la prospettiva russa, che come qualunque altro Paese, non accoglie con piacere l’istallazione di testate missilistiche così vicine ai propri confini.

Nell’ambito del G8 si discuterà inoltre della questione riguardante il nuovo direttore del FMI che, secondo la cancelliera tedesca Merkel e Sarkozy dovrebbe essere comunque un europeo. Il candidato sostenuto dai due leader sembra essere Christine Lagarde, ministro francese delle finanze. La posizione di Obama su questo punto è per il momento difficile da prevedere.

L’ultima tappa del viaggio sarà la Polonia, con la quale gli Stati Uniti puntano a rafforzare i rapporti, soprattutto in virtù dell’intenzione di investire nel mercato dell’energia polacca. Da questo incontro ci si aspettano risposte principalmente relative all’amicizia tra i due Paesi che pare si fosse increspata ultimamente, a causa della questione del posizionamento dei missili BMD. Anche in questo caso non ci si aspetta rivoluzioni nelle relazioni tra i due Paesi. Nessuna svolta epocale per gli equilibri internazionali.

Con il tour nel vecchio continente il presidente Obama sembra voler chiarire l’interesse americano per le questioni europee, tuttavia non sembra, almeno in base alle premesse, che da questi incontri possano scaturire decisioni tali da fare il punto su alcune questioni particolarmente delicate, come quella degli armamenti americani nel mar Nero o dell’intensificazione dell’intervento degli Usa nel conflitto libico. Su questo ultimo punto sembra molto chiaro l’intento di Obama di tergiversare, considerando che non ha previsto un incontro “privato” con Sarkozy, essendo la Francia lo Stato europeo con più zelo interventista in questo conflitto. I non idilliaci rapporti tra Obama e il collega francese alimentano i rumors e i pettegolezzi da corridoio, ma dando uno sguardo all’impegno americano sul fronte afgano e iracheno è semplice immaginare che ora come ora, un impegno più sostanzioso dell’America nei confronti della guerra a Gheddafi è difficilmente realizzabile.