Occhi su Metsola, ad Atene prove tecniche di un Occidente più forte e unito

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Occhi su Metsola, ad Atene prove tecniche di un Occidente più forte e unito

Occhi su Metsola, ad Atene prove tecniche di un Occidente più forte e unito

03 Dicembre 2022

Occhi puntati su Roberta Metsola, la presidente dell’Europarlamento. In questi giorni ad Atene per il vertice a porte chiuse dei Popolari europei. Il PPE guarda alle prossime elezioni europee e alla partita per la presidenza della Commissione Ue. Metsola sarebbe il candidato giusto alla presidenza per una linea europea più occidentale, pro Nato, pro Ucraina e vicina al nostro alleato americano.

“Non capisco perché non posso giocare questa partita politica come si gioca in tutti gli altri Paesi,” ha detto nei giorni scorsi il segretario generale del Ppe, il greco Bakolas, intervistato da Politico. La partita politica a cui allude Bakolas è appunto quella che i popolari europei si preparano a giocare da qui a un anno e mezzo verso le Elezioni europee. Con una serie di appuntamenti elettorali intermedi in Spagna, Polonia, Grecia, Finlandia.

La partita delle alleanze, dunque, con una parte del Ppe che potrebbe mettere in discussione lo schema “Ursula”, quello del governo con i socialisti, avvicinandosi ai liberali conservatori. Bakolas ha definito Meloni “pragmatica”, “intelligente”, “aperta”. “Se si dimostrerà un leader credibile, un interlocutore serio, dipenderà da lei”. Bakolas in queste ore è ad Atene per il vertice ‘privato’ del Ppe.

Nella capitale greca sono arrivati il croato Plenkovic, l’austriaco Nehammer, lo slovacco Heger, il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Tajani. A fare gli onori di casa il premier greco Mitsotakis. Ad Atene ci sono anche il presidente e capogruppo dei Popolari Weber, la presidente della commissione europea von der Leyen e la presidente dell’Europarlamento Metsola. Due nomi papabili, von der Leyen e Metsola, con schemi politici e alleanze diverse, per la corsa alla presidenza Ue.

Ripensando alle parole di Bakolas su Meloni si può dire che pezzi del Ppe riflettono sempre più realisticamente sui rapporti con il gruppo dei Conservatori e Riformisti europei. I conservatori liberali governano in Italia con Meloni, in Polonia con Morawiecki e nella Repubblica ceca con Fiala. L’interlocuzione con gli italiani di Fratelli d’Italia è praticabile, ad unire c’è l’asse sull’Ucraina.

Una Europa che non intende piegarsi a Putin, fieramente pro Nato, che ha rinsaldato le relazioni transatlantiche con gli Usa di Biden. Asse che ha nella Polonia conservatrice di Morawiecki e del suo avversario il popolare Tusk un altro bastione. Ricordiamo anche un altro punto importante. Oggi i conservatori liberali sostengono la maggioranza Metsola all’Europarlamento.

Roberta Metsola è stata eletta al primo turno all’Europarlamento, con una ampia maggioranza e dopo che il candidato di ECR-PL aveva fatto un passo indietro, confermando la ‘alleanza tattica’ con i popolari di Weber. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato per prima la Metsola al Parlamento Europeo nella sua visita a Bruxelles di inizio novembre.

Lo “schema Metsola” di un anno fa, scrive Il Domani, “diventa schema di gioco in vista delle europee 2024 e della futura guida dell’Ue”, nella Atene del liberale Mitsotakias. Ci sono molte cose in ballo nella Ue e altrettante sono quelle che riguardano i nostri rapporti con l’Europa. La guerra in Ucraina, il tetto al prezzo del gas, la questione della immigrazione che tanto sta a cuore a Eurosud, i fondi del Recovery da ‘rinegoziare’ nei prossimi anni.

“Su costi dell’energia e delle bollette abbiamo milioni di famiglie e imprese che chiedono aiuto. Dobbiamo dare risposte. Finalmente abbiamo qualcosa sul tavolo ma non è ancora abbastanza”. Ha detto Metsola a Che Tempo che Fa da Fazio. ”Sul Price cap dopo mesi finalmente abbiamo qualcosa sul tavolo ma non è sufficiente. Ci sono molte proposte, l’ultima è un meccanismo correttivo del mercato, ma la cifra di 275 euro per il price cap è troppo alta. Il Parlamento europeo sta lavorando per dare soluzioni ai cittadini per pagare le bollette”.

La presidente dell’Europarlamento è stata ancora più chiara riguardo alla immigrazione. “Il soccorso in mare è obbligatorio, è una legge internazionale. Tutti gli Stati membri hanno l’obbligo morale e legale di prestare soccorso alle navi in mare”. Tutti gli stati, non solo l’Italia o la Grecia. Se l’idea di Giorgia Meloni è davvero quella di spingere la candidatura Metsola alla Commissione Ue in accordo con i Popolari, la si può giudicare una strategia intelligente quanto previdente.