Trump, l’Europa e quella relazione speciale tra Italia e USA

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Trump, l’Europa e quella relazione speciale tra Italia e USA

Trump, l’Europa e quella relazione speciale tra Italia e USA

06 Gennaio 2025

“Una bella serata con Trump che ringrazio per l’accoglienza. Pronti a lavorare insieme”, scrive sui social il presidente del consiglio Meloni. La visita nella residenza trumpiana di Mar-a-Lago, in Florida, intreccia diplomazia, geopolitica e opportunità economiche.

La visita, a pochi giorni dall’arrivo di Joe Biden in Italia, permette a Meloni di accreditarsi come interlocutore privilegiato degli Usa, confermando il ruolo che l’Italia potrebbe giocare nell’ambito delle relazioni transatlantiche quando alla fine di gennaio “The Donald” tornerà ad essere il commander in chief negli USA.

La “relazione speciale” tra Italia e Usa

L’incontro informale con il presidente eletto Trump si lega a una serie di dossier di portata globale e dunque alla possibilità che l’Italia rafforzi questa “relazione speciale” con gli USA. Anche nel corso del suo primo mandato, Trump ha privilegiato incontri bilaterali con i capi di stato e i premier di singoli Paesi, che avvantaggiano il gigante americano rispetto alle più complesse relazioni diplomatiche con strutture come l’Unione europea.

Trump parla di “un’ottima alleata, una donna fantastica” riferendosi a Meloni, che “ha conquistato l’Europa e tutti gli altri”. Gli elogi di Trump sono autentici ma il presidente americano ci ha abituato anche repentini rovesciamenti del dialogo bilaterale, quando gli interessi americani si scontrano con quelli degli interlocutori.

“Bene Giorgia Meloni da Donald Trump per parlare di pace, di collaborazione industriale e commerciale, di sicurezza e della liberazione di Cecilia Sala. Mentre altri in Italia e in Europa lo attaccano e lo ignorano, noi diciamo Go Donald Go!”, scrive sui social il vicepremier e ministro Matteo Salvini.

Il caso Sala e il ruolo italiano nel “Mediterraneo allargato”

Secondo il New York Times, “Meloni ha spinto insistentemente sulla vicenda della giornalista italiana detenuta in Iran”. Il caso di Sala assume una rilevanza strategica. Una soluzione della vicenda non sgradita agli Stati Uniti, con la liberazione della giornalista italiana in cambio del rilascio dell’ingegnere iraniano legato ai pasdaran, darebbe nuovo vigore alla proiezione italiana in una regione, il Medio Oriente, che resta al centro della storia globale.

L’Italia può avvalersi della sua esperienza storica nella gestione di crisi regionali, come dimostrato in Libano e in altre aree critiche. Il nostro Paese potrebbe giocare un ruolo primario nel cosiddetto “Mediterraneo allargato”, l’area dove si sta svolgendo una delicata partita diplomatica e geopolitica con l’Iran e la Siria.

Il quotidiano Il Giornale nel giorno dell’Epifania titola che “Meloni negli Usa convince Trump. E strappa il sì per Cecilia Sala”. Il Giornale scrive che l’ipotesi è quella di “una moratoria nella ‘consegna’ dell’iraniano in arresto a Milano (…) Donald avrebbe concesso all’alleata, senza contropartita, qualche giorno di tempo per ottenere dall’Iran il rilascio della giornalista”.

Dossier critici: l’Ucraina e le relazioni tra USA ed Europa

Ci sono poi le tensioni europee legate all’esito della guerra in Ucraina e la questione del gas dopo lo stop alle forniture russe via Ucraina. La roadmap proposta da Trump per una tregua tra Mosca e Kiev, che prevede concessioni territoriali da parte dell’Ucraina in cambio di garanzie di sicurezza, si inserisce nella dinamica dei rapporti transatlantici.

L’esclusione di un accesso immediato di Kiev alla NATO e le resistenze di alcuni partner europei mostrano le difficoltà di costruire un consenso tra le due sponde dell’Atlantico sul futuro dell’Europa orientale. A questo si aggiunge la pressione americana sugli alleati europei della Nato affinché aumentino le spese militari e la possibilità che un eventuale disimpegno americano dall’area costringa la UE a proseguire da sola nella assistenza militare ed economica a Kiev.

Presto l’inviato speciale per il conflitto russo-ucraino, il generale Keith Kellogg, sarà in Europa per confrontarsi con i leader Ue e col premier britannico. Il piano Kellog per ora è stato respinto da Putin sia sulla possibilità di un dispiegamento di forze europee in Ucraina per garantire Zelensky, sia sulla prospettiva dell’adesione dell’Ucraina alla Nato.

Anche in questo caso, per Meloni si tratta di ribadire il possibile ruolo di mediatore dell’Italia tra gli Usa, la NATO e una Europa divisa sulle strategie da adottare verso Mosca (e Pechino). Sul tavolo dell’incontro anche la questione dei dazi minacciati da Trump, il vero ostacolo a un dialogo tra Usa e UE.

L’incontro di Mar-a-Lagom in definitiva, è un segnale della direzione che il presidente del consiglio potrebbe imprimere alla politica estera italiana. Rafforzare le relazioni con gli Stati Uniti all’insegna del pragmatismo e di un nuovo protagonismo può consentire all’Italia di consolidare il suo ruolo in Europa e nel Mediterraneo. “Il nostro Paese è asset centrale in Europa per gli Usa”, commenta il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli (FdI).

All’incontro di Mar-a-Lago presente anche Elon Musk

Musk, che di recente ha sostenuto l’ultradestra dell’Afd in Germania, era presente all’incontro negli Usa. In una nota, la Presidenza del Consiglio ha smentito che “siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink”, una delle aziende proprietà di Musk.

“Le interlocuzioni con SpaceX rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati”. La stessa Presidenza del Consiglio “smentisce ancora più categoricamente, considerandola semplicemente ridicola, la notizia che il tema di SpaceX sia stato trattato durante l’incontro con il Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump”.

All’incontro di Mar-a-Lago erano presenti anche i futuri segretario di Stato Marco Rubio, segretario al Tesoro, Scott Bessent, il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e il nuovo ambasciatore Usa in Italia, Tilman Fertitta.