Odi et amo. Pierre Marion fu la “spia per caso” del governo Mitterrand

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Odi et amo. Pierre Marion fu la “spia per caso” del governo Mitterrand

15 Giugno 2010

E’ morto il 17 maggio scorso a Louviers  Pierre Marion, aveva ottantanove anni ed è stato  il primo capo dell’Intelligence francese dell’era Mitterrand. Nato a Marsiglia, Marion fu una "spia per caso". Iniziò infatti a lavorare come manager nel settore industriale, con importanti incarichi in Air France, dal 1956 al 1972, e successivamente in Aerospace, amministratore delegato negli Stati Uniti  per dieci anni.

In America,  il vecchio amico socialista Charles Hernu, appena nominato ministro della Difesa, lo raggiunse per offrirgli l’inaspettata prospettiva di prendere le redini dei servizi segreti parigini, fino ad allora dominio incontrastato del ras Alexandre De Marenches, che li governava col classico "pugno di ferro nel guanto di velluto" da dodici anni. Dinanzi alla lusinghiera profferta, Marion non si tirò indietro, in omaggio a uno spirito di servizio repubblicano che, specie in quegli anni, albergava nel sangue di generazioni temprate da guerre e tempi duri.

Accettò a modo suo, il longilineo Pierre, mettendosi in testa di poter modernizzare gli uffici delle spie transalpine, in quel periodo egemonizzati da militari e reduci dai perigliosi territori africani. Nell’ aprile del 1982, tra l’ altro, si decise per il cambio di nome, e lo Sdce (Service de documentation extérieure et de contre-espionnage) divenne DGSE (Direction générale de la sécurité extérieure). Uno dei punti salienti del programma di Marion riguardò l’ introduzione dello spionaggio economico – e qui fece capolino la formazione dell’uomo – nella prassi degli 007 francesi, poco avvezzi a quell’importante modus operandi. La novità, giungendo repentina, sorprese per qualche tempo persino gli esperti agenti di Washington.

Il 10 novembre del 1982, dopo soli diciassette mesi di lavoro, Marion si dimise, soprattutto a causa dei forti dissidi nati con l’ Eliseo per via dell’ organizzazione della cellula antiterrorismo guidata da Christian Prouteau. Mitterrand, credendo di blandirlo, nominò l’ex boss della DGSE  presidente degli aeroporti di Parigi. Negli anni a seguire, Marion, sempre accarezzando gl’inconfondibili baffetti,  decise però di regolare i suoi conti, scrivendo gustosi  j’accuse , sia contro l’establishment militare-industriale che lo osteggiò, che nei confronti dello stesso "Florentin", reo, a suo dire, d’ immobilismo, difficoltà a decidere, e schiavo d’ un egocentrismo mai temperato da senso morale. L’ ultima vendetta d’ un personaggio poco incline al compromesso, dote sempre determinante per ogni direttore dei Servizi che voglia restare più di diciassette mesi al suo posto.