“Oggi serve al nostro Paese una “forza gentile” che accarezzi e non aggredisca le paure degli italiani”

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“Oggi serve al nostro Paese una “forza gentile” che accarezzi e non aggredisca le paure degli italiani”

“Oggi serve al nostro Paese una “forza gentile” che accarezzi e non aggredisca le paure degli italiani”

13 Febbraio 2020

Sovranismo europeo, brexit, buon governo e la necessità di creare e raggruppare una “ forza gentile “ fondata su contenuti e non su slogan ideologici. Questi i temi toccati da Mirko De Carli, Coordinatore Alta Italia e delegato ai rapporti con il Partito Popolare Europeo de Il Popolo della Famiglia – nell’intervista rilasciata per L’Occidentale.

Mirko De Carli, in qualità di delegato ai rapporti con il Partito Popolare Europeo per il Popolo della Famiglia, si sarà fatto sicuramente una sua idea su come sta la nostra Europa…

E’ evidente che abbiamo la necessità di creare una comunità europea più forte, una comunità democratica e politica prima ancora che finanziaria ed economica, rendendo davvero la nostra “Casa Europa “un soggetto più competitivo e più incisivo nella politica globale.

Come?

Una strada ci sarebbe ma purtroppo non si è voluto seguire una proposta che più volte ho rilanciato. Una proposta che parla di “sovranismo europeo” e cioè il mettersi insieme tutte le comunità che ne fanno parte, le patrie per meglio dire, riunirsi sedute davanti ad un tavolo, abbandonando il processo finanziario che ha distrutto l’architettura europea pensata dai padri fondatori e costruendo un percorso costituente dove democratizzare le istituzioni, realizzare una vera e propria federazione di patrie dove siano i popoli ad avere un ruolo maggiore – attraverso l’elezione, la rappresentanza maggiormente incisiva e un ruolo più decisivo del parlamento – e non certo i capi di stato e di governo come oggi.

Ci spieghi meglio cosa intende per “sovranismo europeo”…

Semplice: il sovranismo europeo rappresenta la trasformazione delle pulsioni giuste, democratiche dei sovranisti in un’ottica di buon governo europeo.

Intende che se manca un buon governo accade quello che abbiamo visto in Inghilterra?

Esattamente. Lo abbiamo visto tutti: in Inghilterra ha prevalso altro, abbiamo perso una patria importante del progetto europeo e questo ci dovrà interrogare e inevitabilmente dovrà aprire un lavoro a livello europeo. Io l’ho detto, se si continua su questa strada è chiaro che per l’Italia un’Europa fatta in questo modo non dà nessun tipo di beneficio e di occasione di sviluppo e di futuro; anche il tema della moneta unica lo conferma.
Credo che bisognerà poi mettere in discussione forse anche noi con più forza la nostra presenza, il nostro ruolo in Europa per cercare di capire se veramente si vuole fare una patria europea, dove la dimensione politica e democratica prenda il posto che merita, cioè il posto primario, oppure si vuol continuare a fare un’azione finanziaria che vede grandi Stati come la Germania e i paesi vicino alla Germania che crescono e assorbono energie e forze rispetto a Stati più deboli che diventano sempre più deboli; perché quando manca la politica purtroppo prevalgono gli egoismi e prevalgono gli interessi nazionali.

Invece lo scenario politico di casa nostra di cosa ha bisogno, secondo lei?

Il nostro Paese ha bisogno di una nuova forza capace di irrobustire la parte più moderata, cattolica e laica, attraverso non solo etichette ma contenuti, e penso che quando parliamo anche in ottica europea di sovranismo europeo, stiamo declinando una spinta importante di democrazia e di rappresentatività delle istituzioni, ma non proponendo il nazionalismo come soluzione completamente sbagliata e completamente ideologica bensì indicando una via che possa portare le istanze giuste raccolte dalla destra in un’ottica di buon governo di centrodestra costituendo di fatto un’area moderata con “ più centro nel centro destra”.