Per gli amministratori pugliesi è tempo di bilanci con il Governance Poll 2010

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Per gli amministratori pugliesi è tempo di bilanci con il Governance Poll 2010

11 Gennaio 2011

Anche per il 2010, il Sole24Ore ha pubblicato il Governance Poll. Si tratta della temuta classifica, stilata su commissione del quotidiano economico da IPR Marketing, che mette in rigoroso ordine di gradimento gli amministratori locali italiani: dai sindaci di tutte le principali città italiane, ai presidenti di Provincia per finire con i governatori di Regione.

Nella classifica – che vede in testa il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi e Luca Zaia, ex ministro attualmente governatore del Veneto – gli amministratori pugliesi compaiono su e giù in ordine sparso, premiati dal lavoro svolto o vittime delle promesse non realizzate. Vediamo, uno ad uno, come si sono posizionati e quanti consensi hanno perso o acquistato dal momento della vittoria elettorale.

Michele Emiliano è il primo sindaco pugliese citato nel Governance Poll 2010, al 7° posto. Ormai al suo secondo mandato da sindaco del capoluogo, Emiliano è a capo della giunta di centrosinistra dal 2004, quando vinse a sorpresa le elezioni comunali. Nato politicamente come forza antisistema, nel 2009 è diventato presidente regionale del Pd, ma non ha mai risparmiato feroci critiche né al partito né alla storia della sinistra italiana. Sindaco di una città come Bari, culla del centrodestra nazionale, Emiliano ha fiutato la necessità di parlare alla pancia delle persone per recuperare consensi e ciò lo ha portato ad usare toni spesso populisti, che sembrano essergli valsi discreti consensi. Il 63% di gradimento di cui gode, stando ai dati di IPR Marketing, è probabilmente il frutto di questo modo di fare politica ma, soprattutto, sembra essere il risultato delle tante promesse fatte durante la campagna elettorale circa un anno e mezzo fa, di cui i cittadini probabilmente attendono ancora fiduciosi i riscontri concreti.

A Taranto – snodo economico fondamentale per l’intero sistema-regione – il sindaco Ippazio Stefàno si trova, invece, al 29° posto: in termini assoluti una buona posizione, se non fosse per la perdita di ben 20,8 punti percentuali rispetto alle elezioni durante le quali sbaragliò la concorrenza con più del 76% di consensi ottenuti nel 2007. Il crollo nel gradimento di Stefàno, iscritto a Sinistra Ecologia e Libertà, ha probabilmente origini diverse. Senza dubbio il rigido piano di rientro, messo a punto dal primo cittadino per fronteggiare la difficile situazione economica del Comune, nel 2007 commissariato dal governo Prodi, ha influito sul giudizio dei tarantini, come avrà sicuramente inciso anche la decisione del Tar di Lecce, il quale ha rigettato la richiesta dell’attuale sindaco di un referendum – fissato per il 27 marzo 2011 – per la chiusura dell’Ilva, l’enorme acciaieria che avvolge Taranto. Durante la campagna elettorale di tre anni fa, infatti, questo fu un punto cardine del programma di governo di Stefàno ma oggi, al giro di boa del suo mandato, risulta ancora tra le promesse non realizzate. Il rapporto tra l’Ilva e i tarantini è a dir poco conflittuale: l’economia cittadina ruota attorno alla raffineria, ma c’è chi sostiene che l’ambiente e la salute delle persone ne risentano. Il mandato di Stefàno avrebbe dovuto essere quello decisivo per chiudere l’industria, ma a quanto pare gli sviluppi restano del tutto incerti.

Scendendo nella classifica, al 36°posto, c’è il sindaco di Foggia Giovanni Mongelli – eletto nel 2009 con il centrosinistra – che gode del gradimento del 54,5% dei foggiani. Nella penisola salentina, invece, il sindaco di Lecce Paolo Perrone e il primo cittadino di Brindisi Domenico Minnitti, entrambi di centrodestra, vanno di pari passo: 49,5% di consensi il primo e 48% il secondo, anche se perdono alcuni punti percentuali rispetto alle elezioni che li hanno visti vincitori.

Tornando a Taranto, il presidente di Provincia Gianni Florido, eletto con il centrosinistra, è ultimo nella sua categoria al 104° posto. Florido, confermato nel 2009 alla guida della terra ionica, è il fanalino di coda della speciale classifica del Sole24Ore con il 47% di gradimento, unico presidente di Provincia pugliese che perde circa il 5% dei consensi rispetto alle ultime elezioni vinte.

Il presidente di centrodestra della Provincia di Lecce Antonio Gabellone si attesta, invece, al 69° posto e guadagna circa 2 punti. Mentre Francesco Schitulli, oncologo prestato alla politica dal 2009 alla guida della provincia di Bari con una giunta di centrodestra, si posiziona in 63esima posizione con il 53,5% di gradimento. Presentatosi come outsider – per il centrodestra la Provincia di Bari rappresentava infatti una chimera – Schitulli ha saputo gestire la tensione in campagna elettorale e durante i diciotto mesi di governo provinciale, riuscendo prima a vincere le elezioni e successivamente ad ampliare il suo consenso di tre punti percentuali. A pari merito troviamo il presidente della sesta Provincia pugliese – la BAT – che nel 2009, dopo il distacco da Bari, ha celebrato le sue prime elezioni provinciali autonome. Francesco Ventola, a capo della giunta di centrodestra, ottiene nella classifica il 53,5% di gradimento, con un aumento dell’1,8%: si tratta di un successo importante perché concretizzatosi in un territorio fino a pochi anni fa gestito dalla lontana Bari e che non aveva mai celato il suo desiderio di autogestione. Oggi, la sesta provincia pugliese è una realtà e la sinergia tra le giunte di Bari e BAT ha permesso che un progetto ideale si trasformasse anche in una concreta opportunità.

I più “amati” presidenti provinciali pugliesi sono, tuttavia, Antonio Pepe (foggiano) e Ferrarese (brindisino): entrambi campeggiano al 33esimo posto con un gratificante 56%. Antonio Pepe, centrodestra, guadagna tre punti rispetto alle elezioni mentre Massimo Ferrarese, centrosinistra, appena lo 0,3.

Non si può non chiudere questa rassegna, infine, osservando il giudizio che i pugliesi hanno riservato al presidente della Regione Nichi Vendola. La rincorsa verso la conquista di Palazzo Chigi, infatti, a quanto pare non piace a un pugliese su due: Vendola si posiziona all’undicesimo posto, ultimo tra i governatori al secondo mandato e, soprattutto, all’ultimo posto tra i governatori di centrosinistra.