Per la Rai una bella dittatura degli autori e degli agenti delle star?

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Per la Rai una bella dittatura degli autori e degli agenti delle star?

05 Aprile 2017

Un’aula sordida e grigia non può supervisionare la televisione pubblica. “Perché affidare a uomini di partito, per quanto competenti, il compito di difendere l’autonomia della Rai?”. Così scrive l’ex autore di Fabio Fazio, Michele Serra sulla Repubblica del 3 marzo. Che i parlamentari abbiano il filtro di un partito per essere eletti è evidente, che, al di là delle loro incompetenze, siano espressione dell’unica forma esistente sia pur imperfetta di rappresentare il popolo sovrano è ugualmente evidente. Certo ci sono altre soluzioni a questo noioso e incompetente metodo democratico per affrontare le questioni attinenti al bene comune (pur quello scassato che si esprime con la Rai). Chessò, una bella dittatura degli agenti e degli autori delle star.

Se i vigili urbani sostituiscono la politica. Nicolas Barotte, Nikolaus Doll, Luis Doncel, Tonia Mastrobuoni scrivono sulla Repubblica del 2 aprile che il ministro tedesco “Brigitte Zypries minaccia di denunciare gli Stati Uniti al Wto, se lederà le regole sul commercio.” Poi la Zypries spiega che però non crede al ruolo della Cina come paladino del libero mercato e che in Germania stanno bloccando gli acquisti made in Peking di società che producono alta tecnologia. Berlino peraltro, sempre con un’ambiguità di fondo sul libero scambio, sta facendo una trattativa da pretura con Londra sulla Brexit. Coperti dall’egemonia sull’Unione europea e dal controllo sulla burocrazia brusselese, logorati dal consociativismo che praticano in patria e a Strasburgo (nonché dovunque possono influenzare soluzioni a loro gradite come oggi nel caso di Emmanuel Macron) i tedeschi tendono a credere che la politica non serva più, e che basti qualche vigile urbano.

Lo scetticismo che nasce sotto i cavoli. “Donald Trump che ha trasformato gli Stati Uniti, da sempre alleati, in una potenza scettica”, scrive Bernardo Valli sulla Repubblica del 26 marzo. Un uomo solo che trasforma gli Stati Uniti in una potenza scettica verso l’Unione europea? Non è per caso il contrario? Che cioè l’Unione europea (o meglio la sua potenza guida cioè la Germania) non facendo investimenti adeguati, favorendo una politica di deflazione e monetaria a protezione delle proprie esportazioni abbia trasformato gli Stati Uniti in una potenza scettica che poi ha trovato un Trump per rappresentarsi?

Il garantismo di Barbablù. “Si tratta di un mezzo delicato, da usare con molta parsimonia”, dice Gherardo Colombo alla Repubblica del 5 aprile riferendosi all’uso delle intercettazioni da parte dei pm. Il garantismo degli ex di Mani pulite ha sempre l’aria di un Gilles de Montmorency-Laval barone di Rais detto Barbablù che affronti con tutta la necessaria prudenza il problema della fine dell’amore in una coppia.