Per l’Huffington Post Vendola è l’Obama italiano, in Puglia non sono molto d’accordo

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Per l’Huffington Post Vendola è l’Obama italiano, in Puglia non sono molto d’accordo

23 Giugno 2011

Nichi Vendola è di nuovo all’estero. Stavolta è volato negli Stati Uniti per promuovere le prelibatezze culinarie della Puglia e, già che c’è, per dare una lustratina alla sua immagine in terra straniera. Gli danno una mano i circoli statunitensi, molto chic e meno radical, che gli hanno riservato una bella festa di benvenuto: un party degno della fama che ha definitivamente lanciato il buon poeta nostrano nell’olimpo della politica internazionale. Il “Barack Obama italiano”, esordisce il celebre Huffington Post con un paragone a dir poco iperbolico, degno custode di passione politica ma, soprattutto, il rivale numero uno (a pari merito con tanti altri in Patria) del premier Silvio Berlusconi, nemico giurato di certa parte dell’intellighenzia internazionale.

Il ritratto di Nichi Vendola tracciato dal seguitissimo blog americano ha contorni quasi fiabeschi, poetici quando a parlare è il governatore della Puglia, nel suo mix di inglese e italiano. Un racconto che parte dal suo nome, in onore del leader sovietico Nikita Khrushchev, e che arriva a celebrare le vittorie di Napoli e Milano come esempi evidenti del declino berlusconiano. Nichi, parola dopo parola, è celebrato a trecentosessanta gradi: la sua politica comunicativa d’avanguardia e il suo saper catalizzare consenso, soprattutto giovanile, catturano il raffinato pubblico dell’Huffington Post. Da parte sua, Vendola fomenta il mito tirando in ballo temi che fanno sempre scena, dalla “battaglia in difesa della cultura italiana” fino al berlusconismo “morte della Repubblica”: peccato che da quel modo di fare politica tanto stigmatizzato lui per primo abbia preso spunto, cogliendo i frutti del processo di personalizzazione avviato in Italia da Berlusconi e costruendo sulla sua persona, da leader populista, un partito, un movimento e una carriera politica. Racconta, poi, i successi di una vita intera, lasciando ovviamente le ombre accatastate nella sua terra lontana.

I tanti supporters sui social network e l’esperimento delle Fabbriche di Nichi rendono l’immagine vendoliana magica, al punto che persino l’Huffpost si lascia abbagliare dalla patina dorata che l’avvolge. Peccato che mentre il Web viaggia veloce la Puglia dell’Obama bianco procede a stento: l’aumento dell’Irpef, il ticket obbligatorio per ampie fasce della popolazione e le addizionali aggiuntive su benzina, gas e rifiuti danno l’idea di un leader meno vicino ai bisogni dei cittadini di quanto non proclami a parole.

I sindacati pugliesi, in questi giorni, sono sul piede di guerra e la Cgil – sindacato storico della sinistra italiana – ha annunciato che “chiamerà i lavoratori e i pensionati pugliesi alla mobilitazione” se costi e sprechi non saranno ridotti dalla Giunta regionale. Il segretario regionale della Uil, Aldo Pugliese, si affida alla letteratura quando definisce Nichi Vendola “un Robin Hood alla rovescia: toglie ai poveri per dare ai ricchi”.

La capacità del governatore di drenare consenso negli ambienti caldi della politica internazionale nasce, quindi, più che da una gestione amministrativa virtuosa, dalla sua immagine cool. Il suo essere ex comunista, cattolico e orgogliosamente omosessuale rende il "prodotto Vendola" un marchio esplosivo, promosso da quell’intellighenzia che ce l’ha con Berlusconi e che è pronta a riservare il miglior trattamento a chiunque dimostri di avere lo stesso sentimento.

Così, mentre l’istantanea americana ci lascia l’idea di un politico romantico d’altri tempi, commosso per l’elezione di Obama alla presidenza degli Stati Uniti d’America, insomma, un Nichi Vendola in abito grigio che conversa amabilmente con la redazione dell’Huffpost, una foto diversa, tutta pugliese, ci racconta di pensionati e lavoratori stremati, vessati da una tassazione imposta da chi, bravo con le parole, può tutto: anche incantare una delle stelle comete della stampa internazionale, all’ultimo piano di un grattacielo di New York.