Petrolio giù e oro su: ora quel che turba le borse è la doppia recessione

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Petrolio giù e oro su: ora quel che turba le borse è la doppia recessione

05 Maggio 2012

È iniziato Maggio, il mese in cui per antica tradizione si dovrebbe vendere e a ben vedere la prima settimana si chiude con perdite importanti: Milano -5.8%, Parigi -3.5% e l’SP chiude con un ribasso del 2.3%. La doccia fredda sui mercati arriva dai dati sul mondo del lavoro americano, che confermano una debole crescita dei nuovi posti di lavoro. Dato sicuramente non inatteso ma sufficiente a far sì che i sostenitori del “double dip” (doppia recessione) abbiano avuto la meglio.

Il ragionamento è semplice, scendono i corsi azionari, scende il prezzo del petrolio (messa da parte la paura Iran, è la crescita globale che incute più timore) e sale l’oro (stabile sopra i 1600$ oncia), salita che va associata a una negativa congiuntura economica. Si potrebbe obiettare che nonostante questo quadro non proprio idilliaco gli spread reggano, non si sono notati infatti contraccolpi sui Titoli di Stato e lo spread Btp-Bund e Bonos-Bund non ha subito scossoni, questo a conferma che oggi ciò che preoccupa non è tanto la paura di un ipotetico default, ma il timore di non vedere soluzioni a breve per  la recessione e la non crescita.

Uno dei grandi rischi attuali è che le cose vadano bene e la conferma la possiamo trovare nelle quotazioni dei titoli bancari, soprattutto quelli italiani. Si ha quasi l’impressione che il ribasso sia entrato nella fase finale. Più in basso di così si può arrivare? Probabilmente si, non tanto per un oggettivo peggioramento delle cose, ma  per l’umore di Wall Street: l’indice SP della settimana scorsa quotava sopra i 1410 punti, ossia solo di poco sotto ai massimi storici del 2007. Verrebbe da dire che ha ampi spazi per scendere, ma senza compromettere un trend positivo.