Piano casa: “Si parla di ecomostri tutte le volte che si cerca di liberalizzare”
12 Marzo 2009
Il prossimo Consiglio dei ministri proseguirà la discussione che è stata avviata oggi sul piano edilizio che dovrebbe far ripartire la locomotiva-Italia. È quanto si legge nella nota della presidenza del Consiglio dei ministri. L’iniziativa legislativa, si spiega, è stata esposta dal presidente del Consiglio a tutti i ministri "che hanno espresso consenso e suggerito proposte".
Il progetto prevede la possibilità di ampliare fino al 20% la cubatura dell’immobile. Per il patrimonio edilizio anteriore al 1989 viene data la possibilità di demolire l’esistente e di ricostruirlo con una cubatura maggiore del 30% ma se si utilizzeranno tecniche costruttive di bioedilizia o che prevedono il ricorso a energie rinnovabili l’aumento potrà toccare il 35%. Sull’idea, come era prevedibile, si è consumata una frattura tra maggioranza e opposizione. In molti, enti locali e privati compresi, aspettano con ansia che da Palazzo Chigi vengano diramate le linee guida del progetto. Tra questi c’è il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani. “Mi sono riservato di dare un giudizio solo tra qualche ora – ha detto Sforza Fogliani – ma ho avanzato una controproposta: in Italia ci sono 7-8mila appartamenti non utilizzati, se l’obiettivo del Governo è di far ripartire i lavori perché non intervenire sulla locazione per fare avere una redditività agli appartamenti?”. Come? Con la tassazione dei redditi di locazione separata dagli altri redditi e una cedolare secca del 18%, grazie alla quale secondo il presidente di Confedilizia "i proprietari si attiverebbero per ristrutturare gli immobili facendo ripartire la macchina dell’edilizia. L’operazione avrebbe quindi un effetto immediato”.
Sforza Fogliani parla di effetto traino per l’economia solo se si darà una delega amplissima ai privati ma la cornice di regole entro la quale verrà riposto il piano sull’edilizia sarà chiara solo domani mattina. Di certo, come ha detto il neogovernatore della Sardegna Ugo Cappellacci, “la tutela dell’ambiente non ha colore politico, così come lo sviluppo”. Tuttavia, come è noto, in questi giorni sono continuate a fiorire le accuse di cementificazione e abusivismo. Ovvero, il provvedimento che presto sarà legge danneggerebbe l’ambiente e favorirebbe la speculazione edilizia. “È una liberalizzazione della speculazione e dell’abusivismo edilizi; è peggio ancora dei condoni, in quanto è a costo zero”, affermava Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista; mentre Ermete Realacci, responsabile ambiente del Pd, parlava di “proposta indecente” e di un “tana libera tutti” per “interessi illegali e speculatori che produrrà scempi nel Paese”.
Davanti a un presagio così catastrofico è lecito porsi qualche interrogativo circa le obiezioni mosse al progetto. Perché parlare di cementificazione selvaggia se si costruirà sul suolo già edificato senza quindi rubare spazio verde? E perché parlare di abusivismo senza ancora avere in mano il piano del Governo e conoscere le regole che ne indirizzeranno i contenuti? C’è da dire poi che l’abusivismo, come ha spiegato Francesco Forte su queste colonne, pullula quando le leggi sono troppo restrittive e quindi il rispettarle è troppo costoso. Al contrario, se le leggi sono più miti, la gente le rispetta più facilmente e le autorità pubbliche fanno meno fatica e incorrono in minor impopolarità nel farle rispettare. Ma, come ha detto il presidente di Confedilizia, “si evocano gli ecomostri tutte le volte che si cerca di liberalizzare”.
La riscossa del mercato italiano dell’edilizia partirà dal Veneto, la cui giunta regionale, presieduta da Giancarlo Galan, ha già approvato un disegno di legge che interviene a sostegno del settore dell’edilizia, promuove le tecniche di bioedilizia e utilizza le fonti di energia alternativa e rinnovabile. Pronta a recepire le disposizioni del Governo è anche la Sardegna. “Pensavamo a un primo provvedimento che servisse a eliminare le criticità più evidenti, quelle che hanno bloccato totalmente il sistema in Sardegna – ha detto Cappellacci – per mettere mano in un momento successivo alla legge quadro di riforma dell’urbanistica. Perciò inseriremo il piano casa nel primo, in vista poi di un restyling più articolato del Ppr”.
Il Governo ha puntato il faro sull’edilizia e di certo il nuovo piano sarà legge in tempi brevissimi con ricadute immediate sul sistema Paese.