Piccoli calcoli di bottega sulla strada delle riforme
25 Luglio 2014
Il copione è sempre lo stesso, trito e ritrito, lo abbiamo imparato a memoria, e non destano stupore le urla dei monomaniaci vocianti del fronte ultraconservatore, imbevuti di pregiudizi e ideologismi, miscela esplosiva che anche oggi orienta la crociata dei novelli paladini della legalità costituzionale contro gli ispiratori di un presunto assalto «piduista» alla Carta fondamentale dello Stato.
Si trattasse solo di questo, ce ne faremmo una ragione. Ma ciò che maggiormente indigna è il fatto che siano ben altri intendimenti ad ispirare l’azione di Nichi Vendola e compagni, coadiuvati dalle immancabili e indecorose gazzarre della deputazione grillina: piccoli calcoli di bottega, desiderio di ottenere qualche strapuntino, animosità per lo sfaldamento di realtà politiche cui era stato predetto ben altro destino.
E dunque si vada avanti, senza fermarsi dinanzi a chi utilizza strumentalmente la sacralità delle Aule parlamentari, ma sforzandosi al contempo di ricercare margini di confronto con quanti esprimono legittimi dubbi e perplessità sul ddl costituzionale senza vestire i finti panni di propugnatori della sacralità della Legge fondamentale dello Stato.
Portare a compimento il percorso di ammodernamento del sistema istituzionale e’ una delle ragioni costituenti del Nuovo Centrodestra, è il sentiero obbligato da percorrere perché il Paese possa rendersi competitivo al tempo della globalizzazione.E alla fine anche le poesie di Nichi Vendola ne trarranno beneficio.