Pil giù dell’1% e Borse in negativo: inizio settimana col botto

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Pil giù dell’1% e Borse in negativo: inizio settimana col botto

Pil giù dell’1% e Borse in negativo: inizio settimana col botto

02 Marzo 2009

Nell’aggiornamento del Programma di stabilità il Governo attestava per quest’anno una diminuzione del pil dello 0,6% ma oggi l’Istat ha rivisto al ribasso le stime preliminari. E quello che si registra è il dato peggiore dal 1975: nel 2008 il prodotto interno lordo è calato dell’1% rispetto allo scorso anno. Peggio andò solo 34 anni fa, quando la diminuzione del prodotto interno lordo fu del 2,1%.

Peggiora anche il rapporto deficit/pil: nel 2008 si è attestato al 2,7% rispetto al target del governo del 2,6% (nel 2007 il deficit si era invece attestato all’1,5%). Resta invece stabile l’andamento dell’inflazione a febbraio. Le Borse, intanto, si avviano verso la chiusura di un altro lunedì nero. Piazza Affari ha aperto la prima seduta settimanale in fortissimo ribasso, in linea con le altre Borse europee e sulla scia della pesante chiusura di Wall Street venerdì e di Tokyo questa mattina.

Pil peggiore dal 1975. Il prodotto interno lordo nel 2008 è calato dell’1% rispetto all’anno precedente. L’Istat ha, così, rivisto la stima preliminare del -0,9%. L’ultima stima ufficiale del governo, quella contenuta nell’aggiornamento del Programma di stabilità, attestava una diminuzione del pil nel 2008 dello 0,6%. Il calo del Pil è il dato peggiore mai registrato dal 1975, quando la diminuzione del prodotto interno lordo era stata del 2,1%. L’Istituto di statistica aggiungendo che "ad un dato simile a quello del 2008 si era arrivati nel 1993 quando il pil era diminuito dello 0,9%". Non solo. Nel 2008 il rapporto tra deficit e Pil si è attestato al 2,7%. Nelle ultime stime ufficiali del governo, quelle contenute nell’aggiornamento del Programma di stabilità, il rapporto deficit-Pil per il 2008 era al 2,6%. Nel 2007 il deficit si era invece attestato all’1,5%. Nel 2008 "il saldo primario, l’indebitamento netto al netto della spesa per interessi, è risultato positivo e pari al 2,5% del Pil, inferiore al 3,5% del 2007".

I dati sugli altri Paesi Ue. I dati finora disponibili per gli altri Paesi – aggiunge l’istituto di statistica – indicano per il Pil un aumento dell’1,3% in Germania, dell’1,1% negli Stati Uniti, dello 0,7% nel Regno Unito e in Francia, e una diminuzione dello 0,7% in Giappone.

Piazza Affari in calo. L’idea che guida gli investitori anche oggi è che la crisi economica sia ancora in una fase acuta e non si intravedano segni di una possibile ripresa.Ci sono poi i dati preoccupanti sul prodotto interno lordo, che nel  2008 è calato dell’1% rispetto all’anno precedente mentre l’inflazione è stabile.

Nel dettaglio, a pesare sui listini (il Mibtel segna -2,7% e l’S&P Mib -3,1%, per la prima volta sceso sotto la soglia dei 15mila punti) sono le rinnovate preoccupazioni per la recessione economica e la crisi finanziaria, con il vertice di ieri dei 27 capi di Stato e di governo Ue che hanno bocciato la proposta di un maxipiano di interventi a favore dei Paesi dell’Est. Decisiva, ieri, è stata la posizione del cancelliere tedesco Angela Merkel, presto seguita da altri leader e perfino dai premier di Republica Ceca e Polonia: l’Europa, insomma, interverrà caso per caso nei Paesi a rishio default, riconoscendo significativamente differenze tra gli Stati dell’Europa centrale e dell’Est.

Inflazione stabile in Italia. Stamani c’era attesa anche per i nuovi dati dell’Istat sul costo della vita. Ebbene, le stime sono provvisorie (i dati definitivi saranno diffusi il 16 marzo) ma secondo l’Istitutto di Statistica a febbraio l’inflazione resta stabile. Il mese scorso i prezzi al consumo sono aumentati dell’1,6% rispetto al febbraio del 2008, segnando la stessa crescita di gennaio (1,6%) e assestandosi così sui livelli di agosto 2007. Su base mensile, invece, c’è stato un incremento dello 0,2% (a gennaio c’è stato un -0,1%). Sull’aumento del costo della vita a febbraio, spiega l’istituto di statistica, ha inciso soprattutto la leggera accelerazione dei beni, che hanno segnato un +1,2% su base annua e un +0,3% sul mese precedente. I servizi invece rallentano, registrando un +2,2% tendenziale e un +0,2% congiunturale.

Inflazione in salita nei paesi euro. Resta stabile l’andamento dell’inflazione a febbraio. Il mese scorso i prezzi al consumo sono aumentati dell’1,6% rispetto al febbraio del 2008, segnando la stessa crescita di gennaio (1,6%) e assestandosi così sui livelli di agosto 2007. Su base mensile, invece, c’è stato un incremento dello 0,2% (a gennaio c’è stato un -0,1%). Sull’aumento del costo della vita a febbraio, spiega l’Istat, ha inciso soprattutto la leggera accelerazione dei beni, che hanno segnato un +1,2% su base annua e un +0,3% sul mese precedente. I servizi invece rallentano, registrando un +2,2% tendenziale e un +0,2% congiunturale.

I settori. Gli aumenti congiunturali più significativi (rispetto cioè al mese precedente) si sono verificati per i capitoli "Bevande alcoliche e tabacchi" (+1,2%), "Comunicazioni" (+1,0%) e "Ricreazione, spettacolo e cultura" (+0,6%); variazioni nulle si sono registrate nei capitoli "Abbigliamento e calzature" e "Istruzione". Una variazione negativa si è verificata nel capitolo "Trasporti" (-0,1%). Anche su base tendenziale, gli incrementi più elevati si sono registrati nei capitoli "Bevande alcoliche e tabacchi" (+4,4%), seguiti da "Abitazione, acqua, elettricità e combustibili" (+3,8%) e "Prodotti alimentari e bevande analcoliche" (+3,5%). Variazioni tendenziali negative si sono verificate nei capitoli "Comunicazioni" (-1,9%) e "Trasporti" (-1,7%).

Le Piazze Europee e il colosso Hsbc. Quello che sembra delinearsi come un lunedì nero non riguarda solo Piazza Affari. A preoccupare, sulla scia del cattivo andamento dei listini asiatici e dei risultati negativi del colosso britannico Hsbc, sono tutte le Borse Europee. La prima banca europea per capitalizzazione ha infatti annunciato un aumento di capitale da 12,5 miliardi di sterline (14 miliardi di euro), dopo il crollo degli utili del 70% nel 2008 a 5,72 miliardi di dollari, e il taglio di oltre seimila posti di lavoro negli Stati Uniti. Questo aumento di capitale sarà il più elevato mai realizzato in Gran Bretagna. Hsbc ha anche annunciato la chiusura delle attività americane di prestiti al consumo per i marchi Hfc e Beneficial e la chiusura della gran parte delle reti negli Usa e ciò porterà alla soppressione di 6.100 posti di lavoro. Il gruppo ha annunciato anche un calo del 28,9% del suo dividendo in dollari per il 2008 a 64 cents, vale a dire un calo del 15% in sterline.

A Londra l’indice Ftse cede lo 0,61% e poi cala ancora del 2,6%. A Milano il Mibtel arretra del 2,7%. A Francoforte il Dax cede dello 0,78% e scende del 2,3% e a Parigi il Cac 40 perde il 2,39%. Molto male anche la Borsa di Tokyo che ha chiuso in pesante calo, con l’indice Nikkei che ha perso il 3,81% soprattutto a causa dei dati sul calo dei salari in Giappone, per il terzo mese consecutivo, e alla conseguente riduzione del potere d’acquisto.