Pnrr, a che punto siamo

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Pnrr, a che punto siamo

Pnrr, a che punto siamo

13 Gennaio 2023

Pnrr, a che punto siamo? Entro la fine di giugno il Governo deve raggiungere i 27 target necessari a ottenere il quarto assegno da Bruxelles, 16 miliardi di euro. Sono più stretti i tempi per rendicontare l’avanzamento dei lavori sui progetti del primo semestre. Da qui a una decina di giorni bisognerà capire qual è la direzione dei progetti. Poi c’è da chiudere la trattativa con la Ue entro febbraio. Sul tavolo ci sono una serie di proposte per modificare la governance del Piano. Rivedere i progetti che non stanno registrando adesioni. Dirottare alcuni degli investimenti verso i fondi di coesione per avere più tempo rispetto a quelli, più stretti, del Piano. Centralizzare la gestione. Una cabina di regia dovrebbe velocizzare e semplificare i processi interni ai ministeri e alle strutture dedicate.

Il sistema dei veti incrociati e dei conflitti di attribuzione tra i vari dicasteri sono da sempre un ostacolo per la realizzazione delle opere in Italia. Meno controlli incrociati e poteri accentrati per velocizzare i lavori, dunque, questa la strategia confermata dal Consiglio dei Ministri di ieri. Aggiungiamo che l’esecutivo lavora alle modifiche del codice degli appalti, alla riforma del reato di abuso d’ufficio. Intende rafforzare il potere di supplenza del governo verso le amministrazioni in ritardo sulla tabella di marcia.

Il Cdm dopo l’incontro con Ursula

La riunione in Cdm segue l’incontro tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in cui è stato confermato l’impegno italiano sul Pnrr. “La tempestiva convocazione della Cabina di regia conferma l’impegno del presidente Meloni e dell’intero governo a realizzare tutti gli obiettivi del Pnrr, verificando e monitorando costantemente tutte le prossime scadenze, come già fatto nei mesi scorsi attraverso il nuovo metodo che assegna centralità alle funzioni e ai compiti della Cabina di regia”. Così il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.

Ricordiamo che l’Europa ha stanziato 191 miliardi per l’Italia, di cui 122 sotto forma di prestiti, ripartiti in sei diverse missioni. Per centrare gli obiettivi, il governo Meloni ha adottato due decreti legislativi, 12 decreti ministeriali e tre interventi normativi in legge di bilancio in due mesi. Il decreto con le norme per velocizzare i meccanismi di avanzamento dei lavori arriverà tra inizio gennaio e primi di febbraio.