Province, dall’Abruzzo un’altra prova di coerenza e coraggio

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Province, dall’Abruzzo un’altra prova di coerenza e coraggio

24 Ottobre 2012

Ancora una volta. Ancora un passo avanti. Perché quello che davvero fa la differenza è la capacità di assumersi delle responsabilità. La regione Abruzzo lo ha fatto ancora una volta. E il Pdl non ha esitato a compattarsi introno al presidente Gianni Chiodi. E’ anche grazie a questa unità d’intenti della sua classe dirigente che l’Abruzzo ha potuto conquistare il titolo di regione virtuosa.

Dietro le scelte difficili che l’hanno trasformata in un esempio, c’è stato un lavoro di squadra che oggi continua di fronte ad un tema complicato come quello del riordino delle province.

L’Abruzzo accetta senza battere ciglio un nuovo sacrificio ma avanza una richiesta precisa: si proceda all’abolizione di tutte le province. Se è giusto ridurre i costi, se è necessario riorganizzare la macchina amministrativa nel segno dell’efficienza, allora si abbia il coraggio di essere coerenti fino in fondo.

Essere virtuosi si può, basta volerlo. In Abruzzo lo abbiamo dimostrato: riducendo gli enti inutili, riducendo le indennità, riducendo il numero di consiglieri e assessori.

E di fronte al balletto delle province, abbiamo preso una decisione in linea con quanto già fatto in precedenza. Non solo, abbiamo dato mandato al presidente Chiodi di fare ricorso alla Corte Costituzionale se il governo non dovesse recepire la nostra proposta.

Non ci interessano i campanili, non ci interessa la tutela dei localismi. Vogliamo garantire ai cittadini istituzioni “sane”. E ciò, naturalmente, presuppone una vera riorganizzazione delle strutture. Per ridurre i costi non è certo sufficiente tagliare, ridurre, eliminare. Bisogna far funzionare le istituzioni.

Abbiamo chiesto al governo di presentare un idoneo disegno di legge costituzionale che ci consenta di procedere in questa direzione. Una decisione difficile ma certamente in linea con il momento che sta attraversando il Paese.