Quagliariello risponde all’elettore non-di-sinistra

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Quagliariello risponde all’elettore non-di-sinistra

02 Luglio 2016

Caro lettore ed elettore, la tua analisi dimostra una cosa: in politica i comportamenti possono essere guidati dalle idee, dalle convenienze, dalle sensibilità. Tra questi tre elementi la sensibilità è quello che conta di più: c’è qualcosa di imponderabile eppure concretissimo che guida le scelte degli elettori, spesso contro i loro stessi interessi materiali. Una mentalità, un modo di considerare le cose della vita e del mondo. E’ questo che più e prima di ogni altro dato differenzia gli elettori come lei dalla sinistra. E’ questa sensibilità che è risultata maggioritaria in tutti i momenti importanti della storia del nostro Paese, nel ’48 come nel ’94. 

All’inizio di questa legislatura abbiamo provato ad affermare, nell’interesse del Paese, un metodo di reciproco rispetto e di reciproca accettazione di principi e sensibilità alternativi. Renzi ha distrutto quel tentativo. Costruendo un governo imperniato solo sulla sua persona, giocando su maggioranze variabili da contrapporre l’una all’altra, cercando di ammiccare agli elettori di centrodestra solo per trarne tornaconto in termini di consenso, ha rafforzato una diffidenza e un’ostilità.

Sicché, lei ha assolutamente ragione, l’elettore di centrodestra, se proprio non può votare la sua parte, si accontenta di votare contro la sinistra, anche se quel voto è rischioso e irrazionale. Le ultime elezioni comunali, del resto, lo hanno ampiamente dimostrato. Ed è per questo che se si vuole evitare il salto nel vuoto di un Paese nelle mani del Movimento 5 Stelle l’ultima cosa da fare è quella di rafforzare Renzi. Bisogna, piuttosto, impegnarsi da subito a costruire un’alternativa credibile al suo governo. Un’alternativa che subito dopo il No al referendum sappia che cosa fare.