Quando parla del Cav., l’Unità ha nostalgia del “Processo Bukharin”

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Quando parla del Cav., l’Unità ha nostalgia del “Processo Bukharin”

12 Aprile 2010

“Non vedo scoop da tempo” Dice Tiziana Ferrario alla Repubblica (12 aprile) Però la notizia sull’assoluzione dell’avvocato Mills ce l’aveva solo il Tg1

“Quello di Prodi è un contributo utile a disegnare una strada in senso federalista dello Stato e a costruire un partito capace di valorizzare dal basso le migliori esperienze” Dice Maurizio Migliavacca alla Stampa (12 aprile) E’ evidente che se la situazione politica contribuisce a disegnarsi  utilmente  in senso federalista migliorando il partito sperimentato dal basso alla fine sarà particolarmente valorizzata la super cazzola prematurata con doppio scappellamento a destra come se fosse antani

“A chi ha meno di 40 anni il Pd non riesce a parlare” Dice Samuele Agostini alla Stampa (12 aprile) Sarà un po’, anche, il farfugliare del gruppo dirigente attraverso tutte quelle dentiere così mal sistemate

“In qualunque altro Paese democratico un uomo politico indagato in una ventina di procedimenti che copre quasi l’intero codice penale non potrebbe essere eletto capo dello Stato” Dice Concita De Gregorio sull’Unità (12 aprile) La De Gregorio si richiama alla grande e nobile tradizione per cui l’avversario politico va indagato almeno con una ventina di procedimenti che coprano quasi l’intero codice penale: Bukharin – che ai suoi tempi, su istigazione di Lenin, aveva avuto una mezza idea di fare il capo dello stato Sovietico – nel 1938 nei cosiddetti processi di Mosca fu condannato anche per essere stato una spia dei giapponesi (trattasi di suggerimento per i pm milanesi)