Quegli storici alla Teodori che sono bravissimi nell’arte di Maramaldo

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Quegli storici alla Teodori che sono bravissimi nell’arte di Maramaldo

20 Giugno 2011

«Nel berlusconismo – ha scritto Massimo Teodori sul Corriere della Sera – la meritocrazia politica e l’etica pubblica hanno avuto sempre meno cittadinanza mentre hanno acquistato sempre maggiore centralità comportamenti di segno opposto, vale a dire l’abilità affaristica e l’arraffonismo privato, combinati con la fedeltà gregaria al capo». «Sempre meno», «sempre maggiore»: per dire che quando lui stava in ‘Forza Italia’ (e fu a un passo dall’essere eletto alla Camera) le cose non erano ancora così deteriorate. Per me, invece, erano già in parte così ed è il motivo per cui mi sono sempre tenuto lontano dall’arcipelago azzurro. Uno storico che parla (oggi) come Marco Travaglio, senza fare il minimo cenno ai pur indubbi meriti storici del berlusconismo e ai fattori oggettivi del suo successo, riconferma, però, che i nostri chierici non «han quell’arte male appresa», l’arte di Fabrizio Maramaldo, of course.