Quello che le spie si aspettano dal nuovo anno

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Quello che le spie si aspettano dal nuovo anno

28 Dicembre 2011

Per le agenzie d’Intelligence s’ annuncia un 2012 complicato. L’anno agli sgoccioli lascerà sul campo strascichi pesanti, tra una crisi economica generale di cui non si vede l’ annuncio della fine, terrorismo diffuso ( a dispetto dell’ eliminazione del "mostro sacro" Osama Bin Laden), conflitti territoriali in crescita, attacchi raffinati ai sistemi informatici pubblici e privati.

L’attenzione principale non potrà che essere rivolta all’Iran, con la determinazione israeliana d’ evitare che il famigerato programma nucleare di Ahmadinejad e soci prosegua e diventi inarrestabile. Il tempo stringe, e l’ aspettativa diffusa è sempre quella d’ un blitz capace di fermare il progetto ed insieme destabilizzare dall’ interno il Paese persiano. Tra rapimenti , mosse psicologiche, assalti alle ambasciate e omicidi mirati, la guerra continua giorno dopo giorno nei sotterranei. Con Damasco e il periclitante Bashar al- Assad legati a filo doppio con le peripezie degli ayatollah sciiti.

Negli ultimi mesi le migliori spie del fronte occidentale sono impegnate a decriptare da vicino, qundi dall’ osservatorio dei fondali moscoviti, le dinamiche russe. Quando molte migliaia di persone si radunano al gelo – rischiando botte, carcerazione e peggio – nelle grandi città, il campanello d’ allarme dentro le stanze del potere suona fragoroso. Vladimir Putin tornerà al Cremlino, pur con consensi calanti, spegnendo i fuochi della rivolta, o le masse critiche cresceranno riuscendo a tramutare gl’ incontri di piazza in una nuova rivoluzione pronta a spazzare via i padroni del vapore? Pochi azzardano scommesse, tenendo conto che la terra che fu degli zar, quelli veri, somiglia pure oggi a un " rebus avvolto in un enigma". Langley e Vauxhall Cross vigilano sperando di evitare sorprese, tipo quella toccata in sorte nelle settimane scorse con la dipartita del leader nord coreano Kim Jong-il.

Al Qaeda post Bin Laden è altra realtà ardua da controllare ed analizzare. Gli uomini di Ayman Al Zawahiri, ipotetico traditore dello sceicco accoppato dai Navy Seals, hanno avuto un ruolo nei recenti agguati sanguinari in Siria? Prenderanno in mano Baghdad a colpi di bombe, da previsione di autentici profeti di sventure?

Sul fronte italiano, dopo la pioggia di avvertimenti recapitati per posta, e attribuiti al fronte anarchico, l’occhio dei servizi segreti si concentra sulla reazione di minoranze decise dinnanzi all’emergenza sociale, sul possibile ritorno del " doppio estremismo", e la contaminazione da evitare tra proteste legittime e strumentalizzazioni torbide.

Pur passando in rassegna soltanto alcuni temi, presto ci accorgiamo che la matassa sarebbe difficile da sbrogliare per lo stesso James Bond.

Buon lavoro a tutti allora e, soprattutto, felice anno, nonostante i cieli torvi, ai lettori de L’Occidentale.