Referendum: 10 “distruzioni per l’uso” al giorno (giovedì 24 novembre)

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Referendum: 10 “distruzioni per l’uso” al giorno (giovedì 24 novembre)

24 Novembre 2016

Nuova puntata della nostra rubrica per dire NO al referendum e al pasticcetto costituzionale Renzi-Boschi-Alfano-Verdini.

1) Evviva scomparirà la politica! “Il tutti contro uno è una finzione che verrà sostituita dalla realtà, l’uno contro tutti di Grillo oggi e domani” scrive un editoriale del Foglio. Che se vince il Sì, possa formarsi un blocco tecnocratico-clientelare con un prospettiva di una lunga durata al governo (con molti rischi peraltro visto il grande disordine mondiale) grazie anche a un’opposizione essenzialmente antipolitica, è senza dubbio realistico. Che questo esito possa entusiasmare spiriti che a lungo  hanno voluto presentarsi come anticonformisti, è scoraggiante.

2) L’impressione della pressione. “Mi sono pentito di quello che ho detto ieri” così il Corriere della Sera riporta un’affermazione di Silvio Berlusconi. Quali pressioni hanno fatto ieri su Mediaset per costringere il Berlusca a dire che non voleva dire che c’erano state pressioni su Mediaset?

3) Un Sì ma indifferente. “Un testo costituzionale vale l’altro: sono indifferente”. Ecco un’altra, questa è di Fabrizio Barca su Huffington Post, adesione entusiasta al Sì (dopo voto Sì perché è una puttanata di Massimo Cacciari, voto Sì di Gad Lerner perché blocca i grillini, voto Sì di Michele Santoro perché aiuta i grillini e così via) questa volta ispirata da Alberto Moravia.

4) Partigiani per il Sì nonostante l’accozzaglia Cln. “Vi chiediamo di votare Sì per fare in modo che la riforma costituzionale sottoposta a referendum, possa avviare un processo di rinnovamento delle Istituzioni” così un appello sull’Unità che gli che gli iscritti all’ANPI favorevoli alla riforma hanno diffuso per sostenere il sì al referendum del prossimo 4 dicembre. Il testo è molto interessante manca però un’autocritica verso quelle accozzaglie che erano i Cln.

5) Mamma mia! Persino Garimberti dubita del suffragio universale. “E anche un filosofo come Umberto Galimberti avrebbe sostenuto in un’occasione pubblica che il voto intorno a questioni importanti non dovrebbe essere esteso a tutti” così Luciano Canfora dice a Linkiesta. Beh, di fronte a un parere di Galimberti ci tremano le gambe anche se, poi, sappiamo,  ci resta ancora un piccolissimo gesto per contrastare menti così geniali. Votare No.

6) Bacini di Giuda. “Il referendum non c’entra niente col governo. Siccome questo governo ha avuto la fiducia delle Camere deve andare avanti”. Dario Franceschini Repubblica. Trattasi di tentato bacino di Giuda?

7) #BastaunSì anche a Lucca? “Verdini e i suoi hanno aderito ai 1200 comitati referendari ‘Liberi Sì’ promossi da Marcello Pera” scrive Monica Guerzoni sul Corriere della Sera. E adesso Denis è diventato così amico di Marcello che gli farebbe persino scegliere un candidato a sindaco di Lucca?

8) Traditrice di una finanza. “La finanza sembra aver concesso una tregua al prossimo Presidente degli Stati Uniti” scrive Mario Deaglio sulla Stampa. La finanza ha concesso una tregua a Trump? E’troppo impegnata a far vincere il Sì in Italia?

9)  Rompiscatole o inetto? Rompiscatole e inetto. “Dicono No perché sto sulle scatole o perché la riforma non va bene” così il Corriere della Sera riporta un’affermazione  di Matteo Renzi. Perché non si può avere le scatole piene di Renzi e insieme non apprezzare il pasticcetto della Boschi?

10) E Denis si mette il loden. “Avete visto cos’è successo alla Leopolda? Il Pd ormai è finito, tra Renzi e la minoranza le strade si dividono. E per il centro che vogliamo costruire si aprono praterie in una coalizione con il Pd” dice Denis Verdini alla Stampa. Che pena assistere a un vecchio e pragmatico signore che si trasforma in una specie di nuovo Mario Monti.