Riforme, l’ennesima giravolta di Silvio
02 Marzo 2014
Silvio Berlusconi si toglie la maschera: servono una vera maggioranza e un vero governo per fare le riforme necessarie a cambiare l’assetto istituzionale dello Stato. L’annuncio giunge come un fulmine a ciel sereno: ci avevano raccontato che Forza Italia avrebbe affiancato l’attuale governo, da responsabile opposizione, lungo il percorso che prevede, tra l’altro, il superamento del bicameralismo perfetto e la riforma del Titolo V della Costituzione. Oggi assistiamo sgomenti (ma non certo impreparati) all’ennesima giravolta del Cavaliere, con annesso nuovo tavolo rovesciato: approvare in fretta e furia l’Italicum, poi dritti al voto; le riforme rinviate sine die. C’è ancora qualcuno disposto a seguirlo in questa corsa allo sfascio? Il modo migliore per disinnescare la carica dei proclami populisti che viaggiano lungo la linea telefonica Arcore-Club Forza Silvio, è quello di moltiplicare le energie nella definizione di un programma ambizioso per cambiare il Paese in profondità: riduzione della pressione fiscale, riforma del lavoro, modifica dei meccanismi obsoleti che regolano il (mal)funzionamento della macchina dello Stato sono i primi capitoli sui quali intervenire. Di Forza Italia e del suo leader non ci si può fidare. A noi era chiaro da un pezzo. E a Renzi?