Rilanciare l’edilizia nel rispetto del territorio

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Rilanciare l’edilizia nel rispetto del territorio

04 Maggio 2012

Dopo il risanamento dei conti operato dal governo Chiodi, è ora delle misure per contrastare la crisi, per favorire la ripresa del sistema economico e la tanto invocata crescita. Per fare questo, non occorrono necessariamente ingenti risorse pubbliche, alle volte può bastare un po’ di sano realismo. Va in questa direzione il progetto di legge appena presentato dai consiglieri regionali del Pdl per il rilancio dell’edilizia, che, come dimostrano i dati, è sempre  stato uno degli elementi trainanti di ogni vera ripresa economica.

Per questo quello appena presentato è molto di più di un progetto di legge. E’ un segnale di attenzione verso il territorio e di impegno e responsabilità verso chi sta facendo duramente i conti con la crisi economica ed ha bisogno di risposte immediate. Tecnicamente si tratta di dare attuazione, anche in Abruzzo, al cosiddetto “decreto Sviluppo Italia”, varato un anno fa dal governo ma in effetti mai decollato. Il provvedimento prevede il recepimento della normativa nazionale per incentivare la razionalizzazione del patrimonio edilizio. Di quello esistente, va sottolineato, per la riqualificazione delle città, la promozione dello sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili e per la tutela dell’ambiente.

Una sinergia, dunque, per ridare ossigeno al settore dell’edilizia, strategico nel quadro economico di una città come Pescara eppure colpito, se possibile più duramente di altri, dagli effetti della crisi.
Non sono necessari grandi annunci, ma interventi semplici e tangibili: misure concrete, che restituiscano slancio e soprattutto fiducia agli operatori. In questo modo, con il progetto di legge regionale appena presentato, con un solo colpo, si centrano più obiettivi.

Non si consuma il territorio, ma anzi lo si tutela, come auspicato dagli ambientalisti, perché si incentiva la ristrutturazione dell’esistente e quindi si razionalizza il patrimonio edilizio esistente e non si consuma ulteriore suolo. Si presta attenzione al territorio, in tutti i suoi risvolti, non ultimo quello sociale, perché tra gli obiettivi del provvedimento è ben chiara la volontà di promuovere la riqualificazione delle aree degradate. E c’è, e si sente  fortemente, la volontà di spingere l’acceleratore della ripresa economica ,incoraggiando i privati ad investire in opere di ristrutturazione e ampliamento grazie all’aumento di volumetria, con evidenti ripercussioni anche sulla finanza locale.

Una dimostrazione che per essere efficaci i provvedimenti devono partire dal basso, dall’osservazione attenta e continua dei bisogni così come delle potenzialità della comunità. Due buoni occhi e un po’ di buon senso. Perché la politica è anche questo.