Ruini: “Non sarà l’immigrazione a risolvere il problema della denatalità”
13 Maggio 2010
"Quando sono con i miei studenti di solito faccio un test", dice il Professor Sergio Belardinelli presentando il suo nuovo libro (L’altro illuminismo), alla Fondazione Magna Carta. "Perché bisogna essere tolleranti? La risposta che ricevo più spesso è perché la verità non esiste. E’ anche la risposta più facile. Be’, per Kant, invece, dobbiamo essere tolleranti perché nessuno sbaglia mai totalmente in ciò che dice: è la teoria della impossibilità dell’errore totale. Anche nell’opinione più fasulla c’è un pizzico di verità. Questo è un altro Illuminismo – conclude il Professore – non quello relativista e dell’indifferenza".
Per Belardinelli ci sono quindi delle "verità ordinarie", elementarissime, che danno il senso di qualcosa che è indisponibile alla comunità. L’indisponibilità della vita e della morte, per esempio. Il rispetto della dignità della persona umana. Sono queste le verità che possono essere condivise tra laici e cattolici, "il Cristianesimo ha bisogno di culture che abbiano senso della verità e quindi della realtà". Per cui, come aveva detto il Senatore Gaetano Quagliariello, Presidente onorario di Magna Carta, introducendo il volume di Belardinelli, "occorre un ripensamento del rapporto fra politica e religione nello spazio pubblico". Da una parte c’è l’Illuminismo che conosciamo, quello classico, continentale, avversario della religione, dall’altra l’Illuminismo scozzese, quello che ha animato la Dichiarazione d’Indipendenza americana e che ritroviamo nelle pagine di Tocqueville. Quest’ultimo, sottolinea Quagliariello, dimostra come "la politica non possa fare a meno della fede".
Ospite dell’incontro di Magna Carta è stato anche il Cardinale Camillo Ruini, che ha ascoltato silenziosamente il dibattito seguito alla presentazione del libro. Alla fine lo abbiamo avvicinato per chiedergli cosa ne pensava di quello che aveva appena sentito.
Eminenza, quali sono le “verità fondamentali” che possono unire laici e cattolici?
La verità fondamentale oggi riguarda l’antropologia e risponde alla domanda: chi è l’Uomo? Chi è la persona umana?
Il Cristianesimo sembra offrire delle risposte a questa domanda
Il concetto della persona umana ha una radice nel Cristianesimo e affonda nella Teologia. E’ un concetto antichissimo che attraversa la Storia come un fiume carsico.
Come si è sviluppato nel passare dei secoli?
E’ dal Rinascimento che il concetto della persona umana acquista nuovi sviluppi che porteranno fino alla modernità e alla cultura liberale.
Lei dirige il “Progetto Culturale della Chiesa Cattolica Italiana”. Vi siete occupati di emergenza educativa
Abbiamo fatto una semina e avanzato diverse proposte sulla emergenza educativa in Italia. C’è stato un dialogo con le Istituzioni, con la RAI, con il mondo delle famiglie, con quello della scuola, dello sport…
Con quali risultati?
La reazione è stata positiva. Nessuno ha dissentito
Quali erano i vostri obiettivi?
Vogliamo creare una “alleanza educativa” a lungo termine. L’educazione è un problema culturale di lungo, lunghissimo periodo. Dobbiamo affrontarlo per uscire dalle secche di una cultura del relativismo.
E adesso di cosa si occuperà il Progetto educativo della CEI?
Affronteremo la questione demografica.
Demografia vuol dire anche immigrazione. In che modo la Chiesa può difendere l’identità italiana senza rinunciare alla solidarietà verso chi arriva nel nostro Paese?
E’ necessario assimilare gli immigrati. Non si può bloccare il divenire della Storia. Ma nello stesso tempo l’immigrazione non può essere una soluzione al problema della denatalità.