Salta il vertice bancario in Russia, la Cina ricorda a Putin gioie e dolori del multilateralismo

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Salta il vertice bancario in Russia, la Cina ricorda a Putin gioie e dolori del multilateralismo

Salta il vertice bancario in Russia, la Cina ricorda a Putin gioie e dolori del multilateralismo

06 Giugno 2022

Da quando è iniziata la guerra a seguito dell’aggressione russa all’Ucraina, la Cina continua ad avere l’atteggiamento di un alleato riluttante nei confronti di Mosca.

E’ notizia recente che l’Asian Infrastructure Investment Bank non terrà il tradizionale incontro annuale in Russia come era invece inizialmente previsto. La posizione dell’istituto – del quale la Cina è il principale azionista con il 30,7% di capitale sottoscritto – sembra funzionale a non creare una rottura con i paesi che hanno condannato l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. La Russia era stata scelta come sede dell’incontro di quest’anno ma, alla fine, i vertici dell’AIIB hanno optato per un meeting virtuale dal 26 al 27 ottobre. L’AIIB ha già interrotto gli investimenti e il finanziamento di progetti in Russia. All’inizio di marzo, subito dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina, la banca aveva annunciato la sospensione di tutte le attività in Bielorussia, il più fedele alleato di Mosca. 

Lo schieramento nel campo putiniano di Pechino tuttavia non è in dubbio. Prima dello scoppio del conflitto, durante le Olimpiadi invernali di Pechino, Cina e Russia si erano definiti amici “senza limiti”. Oggi, però, dopo più di tre mesi di logorante confronto militare, lo scenario appare in evoluzione.

La guerra sta durando più di quanto Xi Jinping volesse e di mezzo ci sono gli interessi economici del gigante asiatico. Del resto la Cina è storicamente in ottimi rapporti con Kiev e non ha mai apprezzato le ingerenze straniere in altri Paesi. Impossibile però per Xi fare marcia indietro dalla lunga liaison che lega Pechino a Mosca. 

E se in apparenza media e siti web cinesi propagano l’immagine di una Russia compatta dietro al suo leader, esprimendo sentimenti di condanna e inimicizia verso l’Occidente, in realtà la Cina sta lavorando sottotraccia per sondare la possibilità di uno stop al conflitto militare. Il prosieguo di una guerra dall’esito incerto, infatti, significa per Pechino trovarsi di fronte a uno scenario potenzialmente molto negativo. Da un lato i rapporti con l’Europa, a cui Xi Jinping tiene molto, rischierebbero di entrare in una spirale sempre più critica. Dall’altro, il conflitto sta indubbiamente danneggiando anche l’economia cinese, già duramente messa alla prova dalla pandemia

Amici sì ma, forse, non per l’eternità.