Scalfari, il tripolarismo e le civette sul comò

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Scalfari, il tripolarismo e le civette sul comò

06 Aprile 2017

Roma e il destino dell’Europa. “Senza avere mosso un dito, Roma si trova a decidere molto del futuro dell’Europa” scrive Luca Caracciolo sulla Repubblica del 31 marzo. Pensavamo che la situazione dell’Unione europea fosse grave ma non fino a questo punto.

L’opportunità della sciagura. “Non sprecheremo l’opportunità associata alla Brexit” dice Piercarlo Padoan alla Repubblica dell’1 aprile. Non se questo associare una sciagura a “un’opportunità”  sia più volgare o sia più malaugurante. Comunque è dagli inizi degli anni Ottanta quando lessi una dichiarazione di Antonio Bassolino, allora segretario del Pci della Campania, sull’“occasione terremoto” che rabbrividisco quando sento simili espressioni.

Tripolariteggiando. “La nostra democrazia è profondamente malata di tripolarità per la semplice ragione che la tripolarità è incompatibile con il cosiddetto popolo sovrano, che esiste solo se è uniforme nei suoi obiettivi” scrive Eugenio Scalfari sulla Repubblica del 2 aprile. A parte quel magistrale “cosiddetto” popolo sovrano che è una vera e propria sigla del credo elitista, colpisce più in generale la solidità del pensiero scalfariano. Chissà dove trova fonti per reggere simili illuminanti ragionamenti. Probabilmente attinge anche alla tradizione riferendosi a perle di saggezza come quelle contenute in questi versi “Ambarabà Ciccì Coccò/tre civette sul comò/che facevano l’amore/con la figlia del dottore. /Il dottore si ammalò/Ambarabà Ciccì Coccò”. 

Era una cicogna che spiava Trump? “Ms. Rice said she had sometimes asked for the names of Americans whose identities were redacted in her daily intelligence briefings in order to understand the context of what she was being told. The purpose, she said, was ‘to do our jobs,’ but ‘absolutely not for any political purpose, to spy, expose, anything.’” Peter Baker scrive sul New York Times del 5 aprile che Susan Rice consigliere per la Sicurezza nazionale di Barack Obama tavolta ha chiesto i nomi (che dovrebbero essere riservati secondo la legge) di cittadini americani intercettati dall’Fbi ma non l’ha fatto per ragioni politiche o per spiare qualcuno. E le intercettazioni (forzosamente legali ma illegalmente rese pubbliche) sullo staff di Donald Trump sono arrivate ai giornali portate dalla cicogna?