Se Forza Italia risponde picche alle preferenze (e si tiene le veline)
23 Gennaio 2014
Matteo Renzi ha confessato di essere un sostenitore delle preferenze, e fosse stato per lui le avrebbe infilate di corsa nell’impianto disegnato per la nuova legge elettorale: ha ceduto sul punto dinanzi alla netta ostilità espressa da Forza Italia.
Il segretario democratico, incalzato dalla minoranza interna al suo partito, si è comunque impegnato a promuovere forme di elezioni primarie per la scelta dei candidati. Ovvio che tutto ciò non può bastare, ma tant’è. Almeno a sinistra fanno finta di provarci ad individuare una modalità di selezione della classe dirigente che non sia la pura e semplice cooptazione o l’assoluta fedeltà al capo-partito.
E dalle parti di Forza Italia? Si risponde picche, naturalmente, e gli ayatollah del posto fisso in Parlamento indirizzano i propri strali polemicamente aggressivi nei confronti di chi ha deciso di portare avanti una battaglia di principio e di buonsenso: restituire ai cittadini il potere di scegliersi i propri rappresentanti.
Gli amici di Forza Italia cerchino però di essere più chiari. Ci facciano sapere, spiegandolo agli italiani, se questa nuova fase della storia della Repubblica merita di nascere sulle stesse storture del recente passato. Vorremmo insomma capire se anche il prossimo Parlamento sarà caratterizzato dalla presenza di veline, opportunisti ed incompetenti. Un Parlamento, in definitiva, di cui certo non andare fieri.