Se la Raggi non ha di meglio da fare che sgomberare la sede di Fratelli d’Italia

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Se la Raggi non ha di meglio da fare che sgomberare la sede di Fratelli d’Italia

03 Novembre 2017

I vigili del Comune di Roma si sono mossi di notte, aspettando la complicità del buio, forse perché anche loro ritenevano sbagliato quello che gli era stato ordinato di fare. Su mandato della giunta, sono intervenuti per mettere i sigilli alla sede di Fratelli d’Italia a Colle Oppio, sulla collina alle spalle del Colosseo. Sgombero forzato, porta serrata, accesso negato. E senza neppure un avviso di notifica.  

Con piglio un po’ arrogante (o ignorante?), la sindaca Raggi ha spiegato: “Abbiamo riscontrato una soluzione di morosità prolungata nel tempo, questi partiti si trovavano all’interno della sede comunale, mi viene un po’ da ridere, ma il contratto era scaduto nel 1972″. A quanto pare, però, la pratica per l’adeguamento dell’affitto era ferma da anni presso gli uffici comunali, cosa non difficile da credere, e il debito è stato sanato.

Non conta molto capire se la Raggi fosse, o meno, a conoscenza dello stallo burocratico in cui era finita la procedura, e nemmeno se abbia davvero fatto qualcosa per risolverlo. Il problema è che la sede di un partito, qualunque esso sia, non può essere dismessa in modo così violento, senza nemmeno avvertire, come se fosse una baracca nel parco o un appartamento illegalmente occupato. L’aggravante, poi, è che quella di Colle Oppio, è un luogo che ha una storia importante. Nel 1946, in quei locali che allora erano solo dei ruderi nell’area delle Terme di Traiano, trovarono rifugio i primi esuli istriani in fuga dalle persecuzioni comuniste accolti dai giovani del Movimento Sociale Italiano. E’ grazie a quegli esuli che Colle Oppio è diventata negli anni una sezione politica vivace e operativa, punto di riferimento per gruppi studenteschi e per le prime associazioni di volontariato cittadino. I “ragazzi” che l’hanno frequentata hanno conosciuto anche la paura degli anni di piombo e il dolore per la perdita degli amici uccisi durante gli attentati.

Non pretendiamo che la Raggi conosca la storia della città che governa (che poi è anche la sua) ma che, semplicemente, abbia rispetto per tutto ciò che Colle Oppio rappresenta. La sua assoluta mancanza di attenzione per il rapporto tra i partiti e il territorio, cuore della democrazia, non è solo scandalosa ma davvero pericolosa. Quei sigilli imposti proprio alla vigilia della campagna elettorale hanno tutta l’aria di essere uno sgambetto a chi la politica la fa tra la gente, nelle strade e nelle piazze vere, e non in quelle virtuali frequentate dai grillini