Sesso e guerra. Cosa si nasconde dietro ai video porno di Osama

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Sesso e guerra. Cosa si nasconde dietro ai video porno di Osama

19 Maggio 2011

C’è un certo scetticismo nel mondo degli osservatori d’intelligence americani sulle ultime rivelazioni a latere dell’uccisione di Bin Laden. Non c’entra il "cospirazionismo", malattia fin troppo diffusa tra amatori e persino esperti del ramo in overdose dietrologica, quanto il tentativo legittimo di guatare oltre l’inevitabile fumo che circonda il succo del post missione degli ormai mitici Navy Seals. I dubbi vanno crescendo soprattutto intorno alle notizie sul ritrovamento di materiale pornografico all’interno della dimora pakistana che ospitava lo sceicco del terrore.

L’esclusivo report al centro della riflessione, diffuso la scorsa settimana in prima istanza dalla Reuters e poi ripreso dalle maggiori testate internazionali, ha indotto il sospetto che la sapiente macchina della Special Activities Division, divisione della Cia che si prende in carico le operazioni segrete e quelle miranti alla guerra psicologica, sia scesa in campo per colpire l’estremismo islamico sul tasto della morale, così caro alla moltitudine di predicatori che si agita nelle moschee e nelle piazze più turbolente in terra arabe e di un po’ tutto il globo.

La diffusione scientifica di informazioni tese a screditare il nemico sotto il profilo dell’irregolarità sessuale non sarebbe d’altronde una novità, essendo stata utilizzata nel corso del secondo conflitto mondiale per disilludere e creare confusione tra le masse; nel periodo immediatamente successivo si è assistito poi ad un autentico florilegio di rumors diffusi da diversi uffici spionistici, con Kgb e Stasi buoni protagonisti, sulla condotta privata di autorità statali che andavano controllate e attaccate, da Mao Zedong a Stalin, passando per il leggendario capo dell’Fbi John Edgar Hoover.

Guardando quindi alla storia delle migliori agenzie segrete, occidentali e non solo, si resterebbe sorpresi se questo genere di missioni particolari non fossero partite un minuto dopo che l’occhio di Osama è stato trafitto da una pallottola dei soldati a stelle e strisce.