Sette domande sull’euro per governo, opposizione e servizi di sicurezza

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Sette domande sull’euro per governo, opposizione e servizi di sicurezza

07 Novembre 2011

Domanda nr 1 

Premessa: L’attuale speculazione finanziaria internazionale contro l’euro parte principalmente da circuiti finanziari dell’area del dollaro. L’Euro già rappresenta la seconda moneta di riserva mondiale, per circa il 30%, contro il circa 60% del dollaro. L’emergere dell’Euro quale moneta di riserva mondiale implica lo spostamento di capitali per centinaia di miliardi verso circuiti finanziari europei, ed inoltre – se non sopratutto – impedisce agli USA di continuare a indebitarsi o ad ampliare la base monetaria (ossia stampare moneta) in modo eccessivo, pena la svalutazione del dollaro rispetto all’Euro, e l’ulteriore espansione dell’Euro quale moneta di riserva mondiale. Wall Street ha già perso, perde, e perderà centinaia di miliardi, ed e’ logico e comprensibile che abbia deciso di impiegarne una quota per attaccare l’Euro, dato che essa, similmente ad una polizza assicurativa o a certi contratti di borsa, e’ – almeno fino ad oggi – di gran lunga inferiore a quella delle perdite registrate, e sopratutto preventivate. Domanda: In tale quadro, che certezza abbiamo che la speculazione finanziaria contro l’Euro sia – e debba essere considerata per principio – priva di intenti politici?

Domanda nr 2

Premessa: Il dubbio che l’attacco finanziario contro l’Euro possa avere finalità che esulano dalla speculazione di breve o medio periodo, fino a connotarsi di intenti politici, è ragionevole. Domanda: I nostri servizi di sicurezza, oltre a vigilare lodevolmente contro le minacce “classiche”, quali la possibilità che i terroristi islamici compiano attentati sul nostro suolo, o che l’Iran si doti di armi atomiche per attaccare o difendersi da un attacco atomico di Israele, hanno ricevuto anche l’incarico di accertare origini, caratteristiche e finalità dell’attacco speculativo in corso?

Domanda nr 3

Premessa: L’attacco speculativo, come tutti sanno, parte da lobbie finanziarie principalmente degli USA (dollaro) e, in secondo luogo, del Regno Unito (sterlina). Domanda: Qualora si ritenga opportuno accertare origini, caratteristiche e finalità dell’attacco speculativo, i nostri servizi di sicurezza, eventualmente insieme ad altri servizi europei, sarebbero operativamente in grado di effettuare tali accertamenti?

Domanda nr 4

Premessa: Le forze della globalizzazione e della liberalizzazione e deregolamentazione finanziaria hanno dilatato il ruolo dei mercati e fortemente limitato gli spazi degli Stati e dei poteri pubblici, e conseguentemente del welfare, elemento essenziale della versione europea di capitalismo parzialmente socializzato. Sotto attacco, oggi, attraverso l’euro, è il capitalismo sociale europeo. E sotto attacco sono i Paesi titolari di ampio debito pubblico, e non privato. L’Italia ha il 120% del Pil in debito pubblico e circa il 65% in debito privato, totale 185% del Pil, mentre il Regno Unito circa il 75% di debito pubblico ed oltre il 260% di debito privato, totale circa il 335% del Pil. L’Italia è di gran lunga più solvibile, ma è sotto attacco speculativo, mentre la Gran Bretagna no. Anche la sterlina, come il dollaro, ha da guadagnare dalla fine o dal ridimensionamento dell’euro quale valuta di riserva mondiale. Domanda: Ove si accerti che le finalità dell’attacco speculativo investano l’indebolimento del sistema europeo e del modello europeo di capitalismo sociale, quali valutazioni o conseguenze dovremmo trarne?

Domanda nr 5

Premessa: L’Italia è diventata un tassello fondamentale, se non decisivo, dell’attacco speculativo. Lo spread tra debito tedesco ed italiano è diventato il barometro non tanto dell’affidabilità del Governo italiano, quanto del futuro dell’euro. La caduta del Governo italiano, sotto l’alibi dell’incertezza dei mercati, fornirebbe un grosso impulso all‘attacco speculativo. Domanda: Perché i violenti attacchi internazionali ed interni contro il nostro Governo e contro la persona del Presidente del Consiglio dovrebbero considerarsi come necessariamente svincolati e autonomi da tale contesto?

Domanda nr 6: (Per il Governo)

Premessa: Siamo sotto attacco internazionale, con l’usuale aiuto delle colonne interne, in alcuni casi, purtroppo, neanche consapevoli del contesto internazionale in cui operano. Domanda: Non sarebbe opportuno cercare di spiegare più comprensibilmente al Paese che esistono forze e lobbie internazionali (ed interne) che stanno cercando di ridefinire negativamente la collocazione internazionale del nostro Paese?

Domanda nr 7: (per l’Opposizione)

Premessa: La caduta del Governo italiano rafforzerebbe notevolmente l’’attacco speculativo, come attestato anche dall’ andamento delle Borse di oggi 7 novembre 2011. Ove tale attacco riuscisse, causando la fine dell’euro, o ove anche fosse sconfitto a costo di un’ umiliante salvataggio europeo dell’Italia, la collocazione internazionale del nostro Paese sarebbe comunque compromessa, e ne risentirebbe per alcuni decenni. Domanda: Ci si domanda se l’Opposizione non capisca o faccia finta di non capire. Avete o fingete d’illudervi che in tale contesto, la caduta del Governo italiano possa anche solo limitare i pesantissimi effetti negativi del ridimensionamento della collocazione internazionale dell’Italia? Non sarebbe molto più conveniente, per l’Italia, e quindi per tutti gli Italiani, se il democratico regolamento di conti (le elezioni politiche) fosse effettuato ‘dopo’ aver evitato con successo un radicale ridimensionamento della collocazione internazionale del nostro Paese? Un anno e mezzo in più dell’attuale Governo non vale, ampiamente, la posta in gioco?