Sì del Senato alla Finanziaria. Slitta la Banca del Mezzogiorno

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Sì del Senato alla Finanziaria. Slitta la Banca del Mezzogiorno

13 Novembre 2009

Via libera dell’aula del Senato alla Finanziaria 2010, che ora passa alla Camera per la seconda lettura.

In Finanziaria trovano posto 100 milioni per la sicurezza e alcune micro-norme. Non entrano invece taglio dell’Irap, cedolare secca sugli affitti e fondi per i ricercatori universitari. Il primo round sembra averlo vinto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che riesce a difendere il suo testo "light" dal pressing di chi chiede misure per il rilancio dell’economia, a partire dai tagli fiscali.

I voti a favore sono stati 149, quelli contrari 122, le astensioni tre. Subito dopo il Consiglio dei ministri, nel corso di una riunione durata 15 minuti, è stata approvato la Nota di variazione al bilancio. L’aula del Senato si è poi riunita nuovamente per approvare il ddl Bilancio con 148 sì, 112 no e nessun astenuto. Con l’approvazione del ddl bilancio si é conclusa la sessione di bilancio al Senato sulla Finanziaria, che passa ora all’esame della Camera.

Il percorso della Finanziaria è stato difficile e ha portato e a uno scontro acceso tra Maggioranza e Governo (la politica del rigore voluta dal ministro Tremonti s’è scontrata con chi chiedeva un taglio delle tasse).

I fatti delle ultime settimane. Il presidente della commissione Finanze di Palazzo Madama, Mario Baldasarri deposita, insieme ad alcuni colleghi del Pdl, un "siluro da 37 miliardi per il superministro": un pacchetto di emendamenti che contiene un mix di tagli alle tasse e riduzioni di spesa che se Baldassarri si affanna a dire che non è una manovra alternativa ma "aggiuntiva", certo stride con il testo "light" da soli tre articoli ideato da Tremonti. Il giorno dopo a dar fuoco alle polveri è il premier, Silvio Berlusconi, che davanti alla platea della Cna, annuncia un taglio graduale dell’Irap sino alla sua soppressione. Un annuncio che si ridimensiona dopo alcuni incontri chiarificatori ad Arcore tra il premier e Tremonti ma che lascia il segno tra chi è sempre più insofferente alla linea del ministro dell’Economia e al suo asse l’asse con la Lega.

Il Cdm approva la variazione di bilancio. Il Consiglio dei ministri ha approvato la nota di variazione al bilancio dello Stato, nel corso di una riunione durata 15 minuti. Il Cdm si é riunito, informa in una nota la Presidenza del Consiglio, sotto la presidenza del ministro Giulio Tremonti, approvando la prima Nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2010 e Bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012. La nota, spiega Palazzo Chigi, recepisce gli effetti finanziari e contabili del disegno di legge finanziaria per il 2010, varato dal Senato. Poi il via libera dell’aula del Senato anche al ddl Bilancio.

Slitta la Banca del Mezzogiorno. L’istituzione del nuovo Istuto di credito per il Sud viene rinviata. Il Pd, durante l’esame dell’aula, fa notare che il tema, contenuto in un emendamento del relatore, non è stato trattato in commissione. Il presidente del Senato, Renato Schifani, seppur a malincuore, deve cassarla.  Il provvedimento viene definito "inamissibile". Un no che viene sollecitato dalle opposizioni e imposto dal regolamento che prevede che in Aula si possano affrontare solo le questioni già discusse durante i lavori in commissione. Un tema, quello della Banca del Sud, che era stato motivo di scontro anche all’interno del governo tra Tremonti da una parte e i ministri dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, degli Affari Regionali, Raffaele Fitto, e dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo dall’altra.

Bocciata la cedolare secca sugli affitti. In aula è stato bocciato l’emendamento sulla cedolare secca al 20% sugli affitti presentato dal senatore Mario Baldassarri (Pdl). Respinti anche il taglio dell’Irap e la riduzione Irpef per le famiglie, emendamenti che erano stati riformulati per essere meno costosi nel 2010.

Nuovo emendamento omnibus. E’ stato approvato un nuovo emendamento omnibus alla Finanziaria per il 2010. Rispuntano il pacchetto agricoltura, i contributi alla produzione di prodotti a stagionatura prolungata come i prosciutti. Più risorse anche per i danni causati dal maltempo al Nord e per i defibrillatori. Il nuovo emendamento presentato questa mattina dal relatore, Maurizio Saia (Pdl), ricalca sostanzialmente la versione originaria. Per la proroga degli sgravi dei contributi agricoli l’emendamento targato Saia precisa che è autorizzata la spesa di 154,5 milioni di euro. Confermati i finanziamenti per la sicurezza, le novità per le Forze armate, la possibilità di vendere gli immobili confiscati alla mafia per poter così fare cassa per sicurezza e giustizia. La spunta anche l’Osservatorio per i giovani che ottiene 3 milioni.

Cosa c’è nel nuovo emendamento. Confermato lo stanziamento di 100 milioni di euro annui per la sicurezza; 154,5 milioni di euro nel 2010, come segnalato, vengono assegnati per la proroga al 30 settembre degli sgravi contributivi agricoli; 15 milioni di euro per gli anni 2010 e 2011 e 20 milioni di euro per il 2012 vanno al Cnr per lo sviluppo delle regioni del Sud; 8 milioni di euro vengono stanziati per i defibrillatori semiautomatici e automatici; 10 milioni sono per il fondo della protezione civile; 10 milioni di euro alla produzione di prodotti stagionati; 5 milioni di euro nel 2010 a favore gli orfani delle vittime di terrorismo e delle stragi che siano collocati in pensione; 3 milioni di euro nel 2010 al Fondo nazionale per le comunità giovanili; la riduzione del contingente di biodiesel da 250mila a 18mila tonnellate produrrà un maggior gettito nel 2010 di 88,7 milioni di euro.

Forte taglio sul biodiesel.
Sul biodiesel é stata, infatti, prevista una riduzione del contingente di biodiesel, da 250 mila a 18 mila tonnellate per l’anno 2010. A ciò si applicherà l’aliquota di 423 euro per mille litri in luogo di quella agevolata con una differenza pari a 338,4 euro per mille litri. Ne consegue così un maggior gettito per l’anno 2010 in termini di accisa di 88,7 milioni. Il taglio, sgradito al ministro Zaia, é stato effettuato per reperire le coperture necessarie per prorogare le agevolazioni fiscali sull’agricoltura.

Inammissibili gli sgravi sui tartufi.
Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha anche dichiarato inammissibile il comma dell’emendamento del relatore alla Finanziaria che riguardava la norma sui tartufi. La disposizione avrebbe consentito agli acquirenti di tartufi da raccoglitori non titolari di partita Iva la possibilità di detrarre l’Iva relativa alle autofatture emesse. La norma sarebbe costata un milione di euro l’anno, a decorrere dal 2010, come segnalava la relazione tecnica all’emendamento del relatore alla Finanziaria, Maurizio Saia, firmata dal Ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio.