Si preannuncia un autunno caldo per Israele

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Si preannuncia un autunno caldo per Israele

06 Settembre 2012

Grandi movimenti in vista di un autunno che s’annuncia problematico in Israele. Mentre Mike Rogers, il repubblicano del Michigan che presiede la commissione sui servizi segreti alla Camera dei Rappresentanti, ha comunicato alla stampa che durante il suo recente viaggio a Gerusalemme ha avuto l’impressione che Netanyahu e Barak attendano l’esito delle presidenziali americane prima di attaccare l’Iran, e l’ex direttore della Cia Michael Hayden, ha dichiarato che Teheran non è ancora vicina alla costruzione di un’arma nucleare, trova conferma la notizia che il Mossad avrebbe, per la prima volta dopo l’accordo di pace di trent’anni or sono a Camp David, inviato un commando nel Sinai per eliminare, con l’aiuto dei beduini locali, un agente della Jihad islamica, Ibrahim Ouda Bereikat, ritenuto responsabile dell’assassinio di cinque turisti israeliani nel 2011. 

Gli agenti, verosimilmente appartenenti alla famosa unità Kidon, hanno tentato un primo assalto lo scorso 22 agosto, fallendo poiché l’obbiettivo si trovava in quel frangente nelle mani delle forze di sicurezza egiziane. Tre giorni dopo, Bereikat è stato ucciso dall’esplosione della propria motocicletta, in un epilogo ormai consueto nel modus operandi dei migliori 007 dello Stato Ebraico.

Successivamente, gli esponenti della squadra letale sarebbero stati rintracciati dai militari del Cairo, che avrebbero deciso, su ordine del potere politico, di non intervenire per bloccarli. E’ andata male, invece, a uno dei beduini implicati nella missione: il gruppo Jamaat Ansar, che rivendicò la strage a cui partecipò Bereikat, ne ha comunicato la dipartita, dopo infinite torture che hanno portato alla confessione d’ aver collaborato col Mossad.

Non esaltante, tornando al  fronte diplomatico, l’esito della missione "segreta" del Generale Petraeus, direttore della Cia, che lunedì 3 settembre, reduce dalla Turchia,  ha provato a rassicurare gli alleati sulla linea assunta da Washingon sempre circa il "dossier Iran". Regna la diffidenza reciproca, tra governi e uffici spionistici. Mediatori d’ alto livello sono al lavoro per spianare dissidi che nessuna delle parti può in fondo permettersi.