Siamo pronti a vedere le carte di Renzi
06 Gennaio 2014
Più che sciorinare delle proposte programmatiche, si ha quasi l’impressione che Matteo Renzi ambisca ad imporre una sua personale agenda di governo, con toni ed argomentazioni del tipo prendere o lasciare. La differenza di impostazione non è certo di poco conto, così come non sarebbero di poco conto le conseguenze che ne potrebbero derivare.
Al di là di tutto, comunque, non si può prescindere da un dato di fatto: Renzi è il segretario del partito di maggioranza relativa, e non già il presidente del Consiglio in carica. Ben venga il suo slancio riformatore: siamo sicuri che esso, in attesa che si declini anche nella forma dei contenuti, possa fornire maggiore incisività all’azione di un governo che nei suoi otto mesi di vita ha già raggiunto risultati importanti.
Ben venga la sua propensione a lasciarsi alle spalle le liturgie della vecchia politica, che hanno allargato il solco tra i cittadini e le istituzioni. Ben venga, infine, la sua volontà di percorrere fino in fondo il terreno che conduce alla modernizzazione del nostro assetto istituzionale. Su queste tematiche il Nuovo Centrodestra è pronto ad accelerare, in assoluta coerenza con le scelte che hanno portato alla nascita del movimento.
Ciò che certamente non possiamo accettare sono le forzature e le logiche del tipo prendere o lasciare. Renzi sa bene che questo non è un monocolore democratico, ma un governo di servizio al cui interno convivono le sensibilità di forze politiche alternative mosse da un comun denominatore: mettere in sicurezza l’impianto sociale, politico ed istituzionale del Paese e consentirgli di imboccare finalmente il sentiero della crescita e dello sviluppo.
Il sindaco di Firenze ha fatto le sue proposte, noi avanzeremo le nostre e lo stesso faranno gli altri partner di governo. Toccherà infine al presidente Letta il compito di trovare la migliore sintesi possibile, facendo salvo il principio della pari dignità. Il Nuovo Centrodestra accetta la sfida: siamo pronti a vedere le carte di Matteo Renzi. Finalmente capiremo se ha a cuore le sorti del Paese o se il suo è il bluff di un giocatore d’azzardo.