Siccome è Boris Johnson può pure crepare… Fino al prossimo #restiamoumani

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Siccome è Boris Johnson può pure crepare… Fino al prossimo #restiamoumani

Siccome è Boris Johnson può pure crepare… Fino al prossimo #restiamoumani

06 Aprile 2020

Quelli che vogliono atteggiarsi a intellettuali evocano il “karma”, i politologi gli rinfacciano quell’”abituatevi a perdere i vostri cari” che in realtà non aveva mai pronunciato, i più sinceri la dicono direttamente come l’hanno pensata: gli augurano di soffrire quando non addirittura di crepare.
Che le cose in quel di Londra non fossero così tranquille lo avevamo intuito ieri sera: se Queen Elizabeth decide di parlare alla nazione per la quinta volta in sessantotto anni di regno significa che il momento è grave per davvero. Poi si è saputo che il premier britannico Boris Johnson era stato ricoverato in ospedale. Per controlli precauzionali a causa di febbre persistente nonostante i molti giorni trascorsi dall’insorgenza dei primi sintomi, si è detto.
Nelle prime ore della notte, la doccia fredda. L’agenzia russa Ria Novosti, citando fonti del servizio sanitario nazionale, ha parlato di un aggravamento e di un trasferimento in terapia intensiva con necessità di respiratore artificiale. Downing Street per ora non conferma e fra le righe smentisce, insistendo a parlare di ricovero precauzionale. E anche la stampa inglese resta cauta senza discostarsi dalla versione ufficiale.

Gli unici a tuffarsi sulla notizia (che ovviamente speriamo si riveli infondata) sono stati i veri democratici, e al solito i nostri non hanno sfigurato. E’ bastato che su qualche sito di informazione alla zazzera bionda del primo ministro inglese venissero associate le parole “terapia intensiva” per leggerne in rete di tutti i colori. In molti gli hanno rinfacciato l’ormai famigerata frase “abituatevi a perdere i vostri cari”, affibbiatagli dai media italiani ma in realtà, come ben sanno i lettori dell’Occidentale (LINK), mai pronunciata. Altri gli hanno contestato il cambio di strategia nel contrasto al coronavirus, come se noi avessimo lezioni da poter dare e soprattutto una verità in tasca talmente granitica da non essere passati dall’”abbraccia un cinese” (o dall’aperitivo ai navigli…) al lockdown a tempo indeterminato. Altri ancora hanno semplicemente dato fiato ai sentimenti, senza ammantarli di nobili motivazioni democratiche.

Di certo, non s’è vista neanche l’ombra del fiume di solidarietà che da destra ha inondato Nicola Zingaretti alla notizia del suo contagio. Ma c’è da capirlo, il povero BoJo le ha tutte: è un tory, è biondo come Trump, ha portato a compimento la Brexit… Fosse stato un compassato laburista leader del “remain” saremmo già all’”abbraccia un inglese”. E invece siamo all’”adesso soffri, stronzo”.
Caro BoJo, una ragione in più per tenere duro. Guarisci presto, e gli altri li aspettiamo al varco al prossimo #restiamoumani.