Siria, Mossad e l’insolito incontro tra Romney e il capo del SIS

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Siria, Mossad e l’insolito incontro tra Romney e il capo del SIS

09 Agosto 2012

Damasco brucia, e tutte le agenzie d’Intelligence seguono di ora in ora gli sviluppi sulla lotta tra Assad e i ribelli. Negli ultimi mesi, quando ancora il fuoco covava sotto la cenere, i servizi siriani tentarono un audace colpo ai danni dei colleghi tedeschi. Un progetto maldestro, su cui ancora si sta indagando a fondo, che ha coinvolto un impiegato dell’ambasciata a Berlino dello Stato arabo, indirizzato dai suoi superiori verso gli 007 interni del Paese governato da Angela Merkel. L’uomo, un trentacinquenne di cui sono state rese note solo le iniziali, dal 2008 ha spiato i connazionali impegnati in terra teutonica nell’opposizione al potere che adesso pare attendere il crepuscolo. Simul stabunt simul cadent: per l’ infiltrato mancato, arresti in Germania; per i probabili mandanti, morte in patria.

Un alto funzionario del Mossad è stato sospeso e messo temporaneamente in ferie forzate per una delicata inchiesta che lo vede accusato di malversazioni finanziarie. Al momento i dettagli della scomoda vicenda, di cui tutti parlano all’interno del prestigioso ufficio israeliano e ai piani alti del governo, non sono stati resi noti, e la stampa locale sta cercando di scovare notizie in merito. Il dirigente, che fino al provvedimento interdittivo svolgeva le funzioni di capo reparto, è indicato come assai vicino al numero uno delle spie dello Stato Ebraico, il generale Tamir Pardo.

Ha sorpreso qualche osservatore l’incontro londinese di fine luglio tra Sir John Sawers, capo del Secret Intelligence Service, e Mitt Romney, candidato repubblicano alla Casa Bianca. Non è consueto, infatti, che il vertice del SIS incontri politici che siano men che capi di Stato. Sarà anche per questo che l’esponente del Grand Old Party, conclusa la conferenza stampa col premier Cameron a Downing Street, si sia affrettato a far sapere ai giornalisti di aver parlato con il boss dei servizi segreti britannici di Iran, Tunisia, Libia, Pakistan e Afghanistan, svolgendo quindi un monitoraggio completo delle aree a rischio. Chissà se il professor Sawers sarà soddisfatto dell’insolito alunno.