Solo in Italia le intercettazioni possono considerarsi un simbolo di “libertà”
01 Giugno 2010
“Berlusconi: plaude a manovra e governo // Bersani: è il contrario” Dice un titolo dell’Unità (1 giugno) Draghi non avrebbe applaudito, secondo Bersani, “alla manovra e al governo”, bensì “al governo e alla manovra”?
“Qui ci giochiamo la libertà” Dicono gli scrittori riuniti al Quirino all’Unità (1 giugno) Mentre in tutto il mondo le intercettazioni, anche addirittura verso i sospetti di terrorismo, vengono viste con molto sospetto, in Italia i nostri graziosi forcaioli della penna le considerano un simbolo di “libertà”
“E’ difficile dare torto a Fini” Dice Anna Finocchiaro al Corriere della Sera (1 giugno) Finicchiaro
“Anzi inconfessabile. Tanto Napolitano quanto Draghi aiutano il Cavaliere alle prese con Tremonti” Dice Ugo Magri sulla Stampa (1 giugno) Forse anche l’ultima tragica mossa di Netanyahu – secondo Ugo Magri – può essere letta come un manovra concordata con Palazzo Chigi per distrarre l’opinione pubblica dall’ultima intervista sul Corriere del ministro dell’Economia