Spunta la manovra estiva ma Tremonti blocca i rumor: “Correzione nel 2011”
08 Aprile 2010
Ancora manca la Relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica che aggiorna il quadro macroeconomico dell’Italia, e già si parla di manovra estiva. Pura speculazione politica, così negli ambienti della maggioranza è stata liquidata l’indiscrezione che ha tenuto banco per tutto il pomeriggio su Internet (nei siti dei maggiori quotidiani) e sulle Agenzie di stampa. Si ipotizzava una manovra da 4-5 miliardi per far fronte ad alcune necessità, tra cui il rifinanziamento delle missioni all’estero per il secondo semestre 2010. Ma, incalzato dalle domande, Tremonti è stato costretto a fare luce sulla questione e in maniera lapidaria ha bloccato la girandola di voci e le prime levate di scudi da parte dell’opposizione: “Confermo l’impegno della Repubblica italiana ad una correzione dello 0,5% nel 2011 – ha affermato il ministro – ma smentisco le altre voci”.
Nel programma di stabilità presentato a Bruxelles, l’Italia ha fissato, per il 2010, un obiettivo di disavanzo in rapporto al Pil pari al 5% dal 5,3% toccato nel 2009. Oggi l’agenzia di rating Standard and Poor’s ha detto che il rating "A+" assegnato al debito italiano sul lungo termine potrebbe trovare un importante fattore di sostegno nella prevista attuazione, da parte di Roma, del programma di consolidamento dei conti pubblici a partire da quest’anno.
Intanto, c’è attesa per la Relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica, che dovrebbe essere presentata alla fine del mese. L’ultima revisione risale al patto di stabilità presentato dal Tesoro a fine gennaio che stima per quest’anno un Pil all’1,1%, un debito al 116,9% e il deficit al 5%. Dall’anno prossimo, per effetto della nuova legge di contabilità pubblica, la Ruef (relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica) diventerà Ref (relazione sull’economia e la finanza pubblica) e conterrà sempre l’aggiornamento delle previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica. Il Dpef non sarà più presentato entro luglio, ma entro il 15 settembre e si chiamerà Decisione di finanza pubblica (Dfp). Sulla base delle previsioni tendenziali e degli obiettivi indicati nella Dfp, entro il 15 ottobre sono presentati al Parlamento il disegno di legge di stabilità (la vecchia Finanziaria), e il ddl Bilancio.
“Il Governo riferisca al più presto in Parlamento”, ha gridato il responsabile Economia e Lavoro del Pd, Stefano Fassina: "Se confermata la notizia della manovra correttiva è fonte di grande preoccupazione per la fragilissima ripresa in corso: passeremmo da un decreto incentivo da 300 milioni a una manovra correttiva di 5 miliardi". Poi è arrivato il turno del capogruppo Pd in commissione Bilancio, Pierpaolo Baretta: “Il solo fatto che emerga l’esigenza di una manovra correttiva è la dimostrazione delle difficoltà reali della finanza pubblica”, a cui s’è aggiunto il capogruppo dell’Italia dei valori, Massimo Donadi, definendo “preoccupanti” le voci sulla manovra correttiva.
Ma in realtà, nell’approvare una manovra estiva, non ci sarebbe nulla di scandaloso. Tutt’altro. La scorsa estate la manovra economica era stata di due miliardi, approvata con il Decreto Legge n° 78 (“Disposizioni urgenti per fronteggiare la crisi economica, il sostegno alle famiglie, la semplificazione e la stabilizzazione della finanza pubblica, nonché proroga di termini previsti da disposizioni legislative e della partecipazione italiana a missioni internazionali”). Sarà il quadro macroeconomico dell’Italia a dire se tra qualche mese servirà uno stanziamento di risorse. Quindi lo scandalo gridato da Pd e compagnia dov’è?