Sui mercati questa settimana a farla da padrone è stato il rischio Grecia

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Sui mercati questa settimana a farla da padrone è stato il rischio Grecia

12 Maggio 2012

Seduta in lieve rialzo per i principali listini europei, con Milano che chiude in recupero dello 0,29%, Londra dello 0,57%, Francoforte dello 0,91%, mentre Parigi chiude appena sotto il pari (-0,06%). Il merito dei segni più dopo un’intera giornata in rosso è del dato sulla fiducia dei consumatori americani, salita alla metà di maggio a 77,8 punti dal 76,5 in aprile, un dato nettamente migliore delle attese degli analisti.

Svetta A2A a Piazza Affari che chiude in rialzo del 5,90%, progressi anche per  Pirelli che rimbalza del 4% dopo la debacle di giovedì dovuta probabilmente ad una eccessiva reazione sulla sua revisione dei target dei ricavi per il 2012. Enel, nel giorno della presentazione della trimestrale, limita i danni grazie agli utili realizzati in Sud America e in Russia. Ancora in fondo al listino, Banca Monte Paschi e Mediaset.

Venerdì giornata no per Wall Street che chiude anche la settimana  in terreno negativo  JPMorgan affossa il settore bancario all’indomani del clamoroso quanto inaspettato annuncio della perdita di circa $2 miliardi per investimenti speculativi sui derivati. A pochi giorni dall’inizio della IPO di Facebook, serpeggia un po’ di perplessità sulla  sua quotazione; in particolare gli analisti avvertono che il prezzo (range $28- $35) e la valutazione, fino a $96 miliardi, sarebbero eccessivi.

Anche questa settimana è  stata la situazione greca la spina nel fianco dei mercati, su cui aleggia una sorta di gioco al massacro, quasi  un’azione di disturbo che disturba più del vero problema minacciato: perché non è tanto l’uscita dall’Unione europea della Grecia che preoccupa, quanto il successivo effetto domino su altri Paesi quali Italia, Spagna e Portogallo.

Di ciò la Grecia è ben conscia e per questo assume un enorme potere in fase di negoziazione; è un gioco che potrebbe avere risvolti e soluzioni drammatici, ma potrebbe anche portare ad un fase di lunghe trattative dove non ne uscirà una soluzione chiara ed esaustiva, sufficiente però ai mercati per rilassarsi.