Sulla sicurezza traballa la Große Koalition

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Sulla sicurezza traballa la Große Koalition

14 Gennaio 2008

A poco più di due settimane dalle elezioni regionali, in Germania monta la polemica per la proposta shock di aprire campi di rieducazione per giovani immigrati che delinquono, avanzata dal Governatore dell’Assia, Roland Koch, uomo politico non certo nuovo a simili uscite. Soltanto che questa volta la sua public policy rischia di mettere in discussione addirittura la Große Koalition a livello federale.

Qualche giorno fa, in un comizio dell’ SPD tenutosi ad Amburgo, l’ex-Cancelliere Gerhard Schroeder è intervenuto per denunciare l’imbarazzante silenzio del suo successore, Angela Merkel, rea di non prendere abbastanza a cuore il problema dell’estremismo di destra, cui vanno ricondotte – ha detto il politico socialdemocratico – anche le affermazioni del Ministerpräsident democristiano, in corsa per un terzo mandato alla guida della regione di Francoforte. A stigmatizzarne l’atteggiamento ci ha pensato anche la comunità ebraica tedesca, la quale, nella persona di Stephan Kramer, ha accusato il 49enne politico di preferire gli slogan populistici alla reale indagine delle cause sociali.

La discussione si era innescata in seguito ad un brutale e violento attacco nella metropolitana di Monaco da parte di due giovani (un turco e un greco) ai danni di un pensionato di 76 anni, colpevole di aver loro chiesto di smettere di fumare. In un’intervista alla Bild, il tabloid più venduto nella Repubblica Federale, a chi gli rimproverava la sua eccessiva durezza, Koch aveva così replicato: “Abbiamo perso tanto tempo nel mostrare una certa qual comprensione sociologica nei confronti di gruppi che commettevano consciamente atti di violenza, in quanto minoranze etniche “. Ma più di cento organizzazioni che riuniscono immigrati in Germania, hanno scritto una lettera aperta al Primo Ministro Angela Merkel e al Governatore in questione per protestare contro una campagna elettorale che alimenta il razzismo proprio come quella dell’ NPD, il partito neo-nazista da tempo nel mirino per la sua presunta illegalità.

A correre in soccorso di queste associazioni è arrivato, puntuale, l’SPD, che spera di strappare il Land alla CDU per potersi dichiarare vincitore di questo primo round elettorale, ad un anno dalle elezioni politiche nazionali. Intanto i Ministri degli Interni (quello federale e quelli regionali) dell’Unione democristiana si sono riuniti per mettere a punto le loro richieste. Oltre agli Erziehungscamps (campi di rieducazione sul modello statunitense), che esistono già nel Baden Württemberg, si propone in generale un giro di vite sui giovani violenti, cui dovranno essere applicate pene più severe e misure alternative (quali lavoro e partecipazione obbligatoria a programmi di prevenzione). Di fronte ad un 41% di Tedeschi che si sentono minacciati dalla criminalità, “in una società democratica, se ne deve pur poter parlare ” si schermisce Ronald Pofalla, segretario della CDU, rispondendo al capogruppo dell’SPD al Bundestag, Peter Struck, il quale aveva pubblicamente insinuato che Koch si fosse in qualche modo rallegrato dello spiacevole accaduto di Monaco, dal momento che, senza di esso, non avrebbe avuto alcun valido argomento per la campagna elettorale. A tentare di calmare le acque arriva infine Angela Merkel, data in perdita di consenso negli ultimi sondaggi, la quale, in un colloquio con Die Welt, ha voluto in ogni caso ribadire la sua ferma convinzione secondo la quale ” non si deve in nessun modo permettere che una piccola minoranza insidi irrimediabilmente le nostre libertà fondamentali”.