Svelato il segreto di Pulcinella, Vendola annuncia di voler fare il premier
02 Agosto 2012
"Vuole fare il premier". Il titolo più bello l’ha fatto il Resto del Carlino, che ha piazzato il faccione di un Nichi Vendola perplesso in prima pagina. Inevitabilmente, la conferenza stampa con la quale ha annunciato la sua candidatura alle primarie del centrosinistra ha tutti i canoni per essere una notizia da piazzare in apertura, anche se non si tratta di una novità per nessuno, tantomeno per i pugliesi.
Nella terra dove Vendola governa da sette anni, infatti, ieri si è avuta una certezza là dove c’erano rumors ben fondati: lo sapevamo, insomma, e l’ufficialità non sorprende più di tanto, se non fosse che toglie la patina di mistero che solo l’ufficiosità è in grado di dare.
Nichi si candida, ma non pare aver manifestato intenzioni di abbandonare il suo posto protetto da governatore regionale. Salvo ripensamenti, la campagna elettorale la farà così , da presidente della regione. E non sorprende neanche questo, visto che già da molto tempo Nichi sta con la mente e con il cuore, se non addirittura con la sua presenza fisica, più a Roma che a Bari. Di dimissioni, per gestire liberamente e a tempo pieno una campagna elettorale – neanche a dirlo – non se ne parla. La Puglia continuerà, come è già da diverso tempo, ad avere un governatore "dimezzato".
E le ricette che oggi il Poeta di Terlizzi propone per curare tutta l’Italia sono le stesse già sperimentate, proprio tra Foggia e Lecce, dal governatore. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: istema sanitario al collasso, bilanci in rosso, tasse a livelli record a cui corrispondono servizi inefficienti e insufficienti. E l’elenco, purtroppo, è solo esemplificativo. Una performance, quella di Vendola nella sua terra, che rischia di offuscarne la leadership, anche varcati quei confini regionali oltre i quali resiste ancora, in parte, la sua immagine vagamente poetica e immaginifica.
D’altra parte, non si può pensare di affidarsi soltanto alla cattiva pubblicità per vincere, contando più sulle mancanze altrui che sulle virtù proprie. Ora tocca alla classe politica regionale di centrodestra riscattare anni di regali fatti al centrosinistra, a Sel e al suo leader: la sfida si gioca tutta sul campo delle idee e delle proposte concrete per ridare alla Puglia ciò che merita. Ce la si può fare e sarebbe bellissimo che tutti insieme, per una volta, si lavorasse per costruire un’alternativa seria, che sappia riconquistare la fiducia dei cittadini.
La sfida, per i politici che rilassati all’ombra degli ulivi salentini torneranno a settembre a popolare le strade di Bari, è quella di piazzare un agglomerato di idee e progetti che facciano impallidire Vendola e i suoi, ormai messi alle strette dalle loro stesse scelte politiche. La sfida, se accolta, sarà difficile, ma forse tra Santa Maria di Leuca ed Otranto, proprio dove si propaga la luce del sole salentino, il centrodestra pugliese, che si è lasciato accecare troppo dall’antivendolismo di professione, può ritrovare il suo vecchio slancio e tornare in campo.