Tante parole ma senza Agenzia Nucleare l’Italia è ferma

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Tante parole ma senza Agenzia Nucleare l’Italia è ferma

In mancanza di veri progressi – la strategia nucleare è attesa per la fine di giugno e l’agenzia nucleare ancora non è stata lanciata – il dibattito si intensifica. Scajola, uno dei maggiori sostenitori del nucleare,  si è dimesso. L’amministratore delegato di Ansaldo Energia, Giuseppe Zampini, afferma che senza Scajola è a rischio il nucleare in Italia. Scaglia, sottosegretario nel MSE con delega all’energia, ribatte: i ministri e i sottosegretari ”passano” ma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, resta il ”massimo garante” del programma di rientro al nucleare dell’Italia.

Intanto il presidente di Assoelettrica, Giuliano Zuccoli, nel suo intervento all’assemblea annuale dell’associazione aderente a Confindustria ritiene che il ritorno dell’Italia al nucleare è ”un’occasione assolutamente da non perdere” che ”costituirà una formidabile occasione di crescita e di sviluppo per l’industria e quindi per l’economia del Paese”. Mentre il presidente della Regione, Luca Zaia, ribadisce che non c’e’ alcuna candidatura del Veneto al nucleare.

L’Italia dei Valori lancia un referendum per abrogare la legge 99/2009 che ha rilanciato il nucleare in Italia. Ma al tempo stesso c’è movimento nel centrosinistra in direzione opposta: un gruppo di una settantina tra universitari, parlamentari, imprenditori e giornalisti hanno scritto una lettera al segretario del Partito Democratico Bersani chiedendogli di non escludere l’opzione del ritorno all’energia nucleare, anche per ridurre le emissioni italiane di CO2. Forse che si può sperare in una programma nucleare bipartisan nel futuro? Chicco Testa lancia insulti in diretta a Mario Tozzi geologo e giornalista, che sosteneva il punto di vista antinucleare, anche se poi si scusa scrivendo sul suo blog.

Enel conferma che sono pari a circa 800 milioni di euro gli oneri stanziati dall’Enel per il programma di rientro al nucleare nell’ambito del quale la società punta a realizzare quattro reattori Epr. Westinghouse, uno delle maggiori compagnie che costruisce reattori nucleari, suggerisce che il loro reattore AP1000 è il più adatto al sistema elettrico italiano perché è piccolo, richiede poca acqua ed ha una potenza compatibile con la rete esistente e lo propone a tutte le grandi utility europee che hanno interessi in Italia.

Tutto questo nel giro degli ultimi dieci giorni. Non male. Alcune di queste notizie sono importanti passi avanti, altre lasciano il tempo che trovano, ma assieme dimostrano che il dibattito continua, è necessario e che il nucleare è ormai uno degli argomenti più importanti, in testa a politici e imprenditori. Adesso aspettiamo di vedere che ne pensa il pubblico. Speriamo il lancio della strategia nucleare costituisca l’occasione giusta.