Tom Ford sonda insieme a Goldman Sachs una possibile vendita

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Tom Ford sonda insieme a Goldman Sachs una possibile vendita

Tom Ford sonda insieme a Goldman Sachs una possibile vendita

09 Luglio 2022

Tom Ford, il marchio di lusso fondato dall’ex direttore creativo di lunga data di Gucci, starebbe esplorando una potenziale vendita insieme a Goldman Sachs, la nota banca di investimenti. Questa è l’indiscrezione che sta spopolando nelle ultime ore.

Ford, nativo di Austin, in Texas, ha fondato la sua omonima azienda nel 2005, l’anno successivo al suo addio a Gucci, che ha rivitalizzato dopo dieci anni come direttore creativo.

La società potrebbe essere valutata diversi miliardi di dollari e potrebbe esser vincolata a una futura presenza dello stesso Tom Ford anche dopo la vendita. Tuttavia, va ribadito che nessuna decisione finale è stata presa e Tom Ford potrebbe ancora scegliere di rimanere indipendente.

Tom Ford, lusso da uomo

L’azienda era nata come marchio di abbigliamento maschile di lusso. Tutti i suoi abiti sono stati concessi in licenza e prodotti da Ermenegildo Zegna Holditalia SpA, recentemente quotata in borsa. Questa condizione continuerà fino alla Autunno Inverno 2022, quando i diritti esclusivi scadranno. Dal rapporto annuale di Zegna si deduce, però che l’azienda continuerà a realizzare alcuni prodotti targati Tom Ford durante la prossima stagione.

Tom Ford è nota anche per la vendita di occhiali prodotti e distribuiti da Marcolin SpA, e per i prodotti di bellezza e profumi concessi in licenza a Estee Lauder Cos. Ma non finisce qui, il noto marchio è famoso anche per i propri accessori, come orologi e piccola pelletteria.

Spese e inflazione

L’inflazione, quindi l’aumento dei costi di produzione e logistica, e la crisi energetica sono problemi da fronteggiare anche per i marchi di lusso. Come se non bastasse, i lockdown in Cina, un mercato centrale per il settore, hanno inciso negativamente.

Va altresì detto che, mediamente, non sono i ricchi, quindi i consumi di lusso, a subire il peso dell’inflazione. L’inflazione, si sa, è una tassa sui poveri.

“La realtà è che siamo stati in un mercato rialzista fino a poco tempo fa e le persone benestanti sono generalmente in una forma migliore anche con la flessione del mercato. Non sento molte preoccupazioni sul consumo di lusso”, ha affermato David Swartz, analista azionario di Morningstar Research.