Traballa la maggioranza della giunta Vendola e slitta la legge sull’ente idrico
20 Aprile 2011
Troppe assenze in aula, manca il numero legale e la legge sull’ente idrico salta al nove maggio. Una bruciante sconfitta per il governatore Nichi Vendola, che ha calibrato buona parte della sua campagna elettorale sulla costituzione del nuovo ente idrico che andrà a sostituire l’Ato (autorità d’ambito territoriale per la gestione delle risorse idriche), soppresso, come tutti gli altri organi simili, da un decreto ministeriale che punta ad una razionalizzazione della gestione idrica nazionale.
Nichi Vendola ha ingaggiato la sua battaglia con il governo centrale e ha provato, fino a ieri pomeriggio, a invalidare il decreto con la costituzione di un nuovo organo tutto pugliese. Il governatore, tuttavia, non ha fatto i conti con la sua traballante maggioranza di governo regionale che, come è già accaduto in altri momenti cruciali, non ha esitato a lasciarlo camminare solo per la sua strada. I franchi tiratori sono quasi tutti interni al Pd, il più grande partito di maggioranza in Regione: le assenze di Giovanni Epifani, Filippo Caracciolo, Michele Mazzarano, dell’assessore Michele Pelillo, di Anna Nuzziello (unica della Puglia per Vendola) e Patrizio Mazza (Idv), oltre all’assente giustificato Sergio Blasi, hanno fatto sì che mancasse il numero legale in un’aula retta, ed è questo il paradosso della regione Puglia, dai consiglieri d’opposizione del tutto contrari al progetto di legge vendoliano.
Malumori nella maggioranza di governo regionale ci sono sempre stati, un po’ per l’eccessivo protagonismo del presidente, un po’ per faide tutte interne al centrosinistra legate alla nomina di nuovi assessori o, magari, per l’eccessiva deriva autoritaria della giunta regionale quando bisogna prendere importanti decisioni.
I capogruppo dei partiti di maggioranza si sono affrettati a rilasciare dichiarazioni distensive, minimizzando l’accaduto e comprendo ogni possibile scontro politico: “nella convulsa giornata di discussione – è la chiosa della dichiarazione congiunta – la nostra maggioranza ha registrato alcune occasionali assenze. Ciò costituirà materia di riflessione e di mobilitazione per il futuro”. I dubbi, tuttavia, restano e ci si chiede come siano state possibili così tante assenze proprio quando bisognava approvare un tassello centrale del mosaico politico di Nichi Vendola.
L’opposizione, che ieri pomeriggio ha richiesto vi fosse la verifica del numero legale, sostiene che “se non ci fosse da piangere per i pugliesi, ci sarebbe da ridere per questa maggioranza: le sette assenze di oggi nei banchi del centrosinistra (ma qualcuna anche in quello della Giunta) provano che in queste ultime settimane la maggioranza ha accusato noi di fare ostruzionismo per coprire le sue divisioni interne”.
Rocco Palese, capogruppo del Pdl in Regione, spiega che il centrodestra ha “discusso serenamente tutti gli emendamenti, ed eravamo d’accordo nel procedere oggi ad oltranza. Ma quando ci siamo resi conto che c’erano tanti assenti tra i banchi della maggioranza abbiamo chiesto il numero legale e si è scoperto che c’erano ben sette assenti.”
Insomma, ci sono tutti gli elementi per parlare di una giornata che ha il sapore della sconfitta per Vendola, oggi chiamato a fare i conti con i mal di pancia di una maggioranza che non segue più ciecamente quello che un tempo era il suo faro.