Tremonti illustra la Finanziaria 2010 e mette in riga chi lo critica

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Tremonti illustra la Finanziaria 2010 e mette in riga chi lo critica

26 Novembre 2009

Le risorse disponibili per le modifiche alla manovra 2010 in arrivo dallo scudo fiscale ammontano a circa 4 miliardi di euro e siccome le richieste sono superiori al budget a disposizione si dovranno fare delle scelte. Giulio Tremonti è chiaro. E dopo aver sgombrato il campo dagli equivoci, stamattina in commissione Bilancio e poi nel corso dell’incontro Pdl, Lega e Mpa che si è tenuto alla Camera, indica la linea che il Governo intende seguire: "Se c’é bisogno di fare deficit, si fa solo sulla cassa integrazione, sul sociale", ricordando che "la cassa integrazione é l’unica causale che ha una cifra morale ed etica". Tremonti  ha citato gli ultimi dati pubblicati dall’Inps secondo cui la Cig a ottobre è calata del 10% rispetto al mese precedente, crescono le domande di cassa in deroga e le risorse disponibili per la cig sono il triplo rispetto alle richieste.

La giornata si sviluppa quindi lungo un solo binario: quello della politica del rigore e della prudenza. Mettendo al primo posto la tutela del lavoro perché per gli ammortizzatori sociali ci sarà qualcosa di più. Niente taglio delle tasse, però, almeno per ora. Di Irap, Irpef e cedolare secca sugli affitti se ne parlerà dopo la Finanziaria ma Tremonti non perde occasione per ricordare gli interventi fiscali già avviati dal Governo: "l’Ici, abbiamo fatto anche un pezzo di Irap, ma nessuno se lo ricorda, l’ingratitudine. É curioso che chi ha inventato l’Irap mi accusi ora di non toglierla. Sul fronte fiscale, ci sono anche altri aiuti settoriali e la detassazione degli utili". Le promesse saranno comunque mantenute ed entro la legislatura la pressione fiscale diminuirà. Crescita e taglio delle tasse, assicura il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, "saranno il tema per il 2010", quando avremo "dei margini maggiori" legati agli sviluppi dell’economia nazionale e internazionale e "potremo intervenire anche sul terreno della riduzione della pressione fiscale".

Un intervento fiume, quello di Tremonti, stamani in Commissione Bilancio. Ricco di chiarimenti – "stiamo facendo la Legge di Stabilità, non una delle vecchie miracolose Finanziarie anni ’80, mettendoci 4 miliardi in più. Sono 8mila miliardi delle vecchie lire, se vi sembrano pochi…" – ma anche di avvertimenti agli stessi colleghi ai quali, tanto per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, Tremonti ricorda di essere "un leguleio, non un’economista". Una battuta indirizzata al ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta che, prima domenica e poi martedì, aveva criticato l’eccessivo rigore nella politica economica del governo ("io sono un economista, Tremonti no", ha detto Brunetta qualche giorno fa). E Tremonti, senza mai nominare il collega, oggi ha replicato: "Il mio professore universitario, che era allievo di Piero Calamandrei, quando uno diceva sono un giurista rideva rispondendo: Sei un laureato in legge". Come dire, chi si loda s’imbroda.

Respinte al mittente, questa volta Claudio Scajola, anche le proposte di rilanciare lo sviluppo con 1,5 miliardi presi dalla spesa pubblica. Così come, più in generale, le accuse di troppo rigore: "Ci dicono di aver chiuso i boccaporti, ma non è vero – ha detto il ministro – perché abbiamo concentrato tutte le risorse disponibili sugli ammortizzatori sociali, nella finanziaria continueremo a farlo e faremo anche qualcosa di più". 

Nella Finanziaria ci sarà anche un emendamento del governo sul nuovo patto della salute ("domani stesso il governo presenterà un emendamento", ha detto). Arriverà poi anche il pacchetto lavoro. "Riproporremo l’emendamento sulla Banca del Sud e, vi prego – ha detto ai deputati – votatelo, perché non c’è mai stato uno strumento così forte per il Mezzogiorno". Poi arriveranno anche le risorse "per l’università e la ricerca, la scuola, il 5 per mille e altre domande sociali". 

Niente pensioni: "Di una nuova riforma non c’è bisogno, con le misure di luglio abbiamo stabilizzato il sistema. Ma se volete – dice ai deputati – la riforma fatela voi ma dal lato della matematica e non da quello degli annunci". Quindi un appello alla Commissione sui lavori della Finanziaria: "Tutti – ricorda Tremonti – maggioranza e opposizione, abbiamo un vincolo: l’articolo 81 della Costituzione, vale a dire l’obbligo di proporre misure che siano coperte sotto il profilo finanziario e dunque faccio un invito al presidente della commissione Bilancio affinchè esso sia rispettato. Discutiamo del merito – dice Tremonti – ma ci devono essere le coperture".

Sull’economia, infine, ribadisce l’ottimismo e la possibilità di risalire da quel -6% di Pil cumulato tra il 2008 e il 2009, 90-96 miliardi di euro in meno, ad una crescita di un punto nel 2010 "ma le virgole, boh!, in una fase come questa… L’Ocse dice: l’Italia il prossimo anno crescerà l’1,2%. Magari al cubo! è una previsione che incasso volentieri". E non solo lui.