Tutti pazzi per il tennis. Ma Pechino non è certo Wimbledon
18 Agosto 2008
Il tennis non è esattamente uno degli sport che hanno fatto la storia delle Olimpiadi. Ma a Pechino l’attesa era grandissima, perché tutti i migliori giocatori del mondo si sono presentati al via del torneo.
Molti cinesi hanno così affollato le tribune, soprattutto nella speranza di vedere l’ennesima sfida tra Federer e Nadal (sfida mancata, per colpa dello svizzero. Nadal ha vinto l’oro in una finale sul velluto). Ma, almeno a giudicare da un articolo piuttosto critico del "China Daily", i tifosi di casa hanno esagerato nell’entusiasmo.
Il quotidiano più letto in Cina, con una seguitissima edizione anche in inglese, sabato titolava: "Gli amanti del tennis cinesi hanno bisogno di lezioni di etichetta". Tennistica, s’intende. L’articolo offre un elenco impietoso delle regole infrante sugli spalti. I cinesi "spesso applaudono al momento sbagliato, nel bel mezzo di uno scambio o quando il primo servizio finisce in rete. Oppure, sembra che amino parlare a voce alta al telefono mentre l’incontro è in pieno svolgimento".
L’articolo, con scrupolo da inchiesta (!), riporta anche i commenti dei giocatori più illustri. Quasi tutti ammettono che i cinesi amano profondamente il tennis ma, in effetti, non sono neanche lontani parenti dell’educatissimo pubblico di Wimbledon. Forse però, i cinesi si aspettano davvero troppo dai propri connazionali a queste Olimpiadi, che hanno tenacemente voluto e organizzato: non solo (stra)vincere il medagliere, ma anche comportarsi da perfetti lord inglesi.