L’UE senza una politica economica comune non può esistere
08 Maggio 2022
La risposta europea all’invasione dell’Ucraina era sembrata abbastanza tempestiva e dura contro la Russia di Putin. Nel corso delle settimane, però, la non più compatta formazione comunitaria ha lasciato intravedere delle crepe. La crescente titubanza sull’invio di armi e sull’erogazione delle sanzioni è emblematica. Addirittura ci stiamo rendendo conto di non aver tolto i dazi sull’importazioni dall’Ucraina. Tutti questi problemi, così come altri, hanno una radice evidente: l’assenza di coesione politica e istituzionale.
Com’è cambiato lo scenario
Dagli anni ottanta avevamo vissuto con l’inflazione bassa e i tassi d’interesse in calo, si può dire che questo sia stato il paradigma di questi anni di globalizzazione. Questo trend ora è interrotto, lo scenario è cambiato. L’Unione Europea sembra incapace di rassicurare i propri cittadini e di proteggerli dalle conseguenze della guerra.
Politica economica comune, ma non solo: cosa serve all’UE
L’integrazione europea sta diventando una necessità storica sempre più impellente. Durante la pandemia avevamo visto come la coesione comunitaria abbia creato delle opportunità, a dir la verità non del tutto colte, per i paesi membri. Ora rischiamo che l’impasse sia il nuovo status quo. A Bruxelles stanno lavorando per ricalibrare 200 miliardi del Next Generation Eu non ancora allocate: la guerra ha cambiato le priorità.
Ma proprio per questo non basta cambiare qualche voce di spesa, serve accelerare sull’integrazione europea da diversi punti di vista. Una politica economica comune permetterebbe di contrastare più efficacemente l’inflazione e la frenata produttiva in arrivo, così come la politica industriale comune garantirebbe una risposta adeguata sul fronte delle materie prime. La presenza di un rilevante bilancio europeo permetterebbe di fare passi in avanti in termini di difesa comune e di politica energetica condivisa.
È chiaro che tutti questi tasselli sono da assemblare insieme, affrontare singolarmente questi capitoli significa fare dichiarazioni d’intenti o poco più. Il tempo a disposizione non è infinito, è il momento di imprimere una svolta all’UE come ha chiesto Draghi.