Un marchio chiamato Obama
15 Agosto 2011
Aprile 2008. Le primarie per le elezioni presidenziali entrano nel vivo e la figura di Barack Obama emerge già come la più "prepotente" a livello mediatico. La rivista Fast Company arriva a considerare il futuro presidente degli Usa un vero e proprio brand, un marchio che ha tutte le carte in regola per risultare appetibile nel mercato della politica. "Barack Obama possiede tre qualità che si vorrebbero trovare in un marchio – evidenzia all’interno dell’articolo presente nella rivista Keith Reinhard, presidente onorario della società di comunicazione DDB Worldwide – È nuovo, è differente, è attraente". Una tale caratterizzazione, per molti versi assolutamente inedita, di un candidato alla presidenza ha costituito un notevole punto di forza per il successo finale di Obama: la capacità di apparire come un marchio vincente, un elemento di rottura per la politica non solo americana, ma anche mondiale, lo ha avvantaggiato in modo rilevante rispetto alla più "ingessata" Hillary Clinton. Ma ha generato anche un livello evidentemente troppo alto di aspettative nei confronti della sua presidenza, che alla prova dei fatti non è stata in grado – era inevitabile – di viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda.