Unicredit: super utile ma niente bonus ai manager e aiuti di Stato per 4 miliardi

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Unicredit: super utile ma niente bonus ai manager e aiuti di Stato per 4 miliardi

18 Marzo 2009

Il 2009 è iniziato bene ma sarà un anno duro. Parola di Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, che da Londra ha presentato i super risultati 2008. Il gruppo ha chiuso l’anno con un utile netto di 4,01 miliardi di euro, al di sopra delle attese degli analisti finanziari, ferme a 3,77 miliardi. Nota negativa: il Cda negozierà aiuto di Stato per 4 miliardi di euro dal ministero dell’Economia italiano attraverso i "Tremonti bond", da quello austriaco (al massimo 2,7 miliardi) e da investitori terzi.

A "radiografare" i dati (all’apparenza rosei) ci hanno pensato gli analisti, secondo cui, sebbene l’attività di banca commerciale registri una "solida performance", con un risultato operativo in crescita del 9,3% su anno a 12 miliardi e un risultato di gestione di 3 miliardi circa nel solo ultimo trimestre, la divisione Markets & Investment Banking (MIB) ha subito un risultato di gestione negativo di 1.287 milioni nel 2008, di cui 919 milioni sono imputabili alle perdite del solo quarto trimestre. Una performance in cui ha pesato il rosso della tedesca Hvb che ha chiuso il 2008 con una perdita di 671 milioni di euro a causa proprio delle svalutazioni sugli investimenti in portafoglio. La Borsa ha comunque accolto molto bene i risultati, premiando il titolo che è tornato sopra la soglia psicologica di 1 euro (+7%), facendo dimenticare proprio gli ultimi scossoni dovuti alla crisi dei mercati dell’Est, dove Unicredit, si sa,  è particolarmente presente (preoccupa, infatti, la quantità di derivati su cui è esposto il gruppo verso l’Est Europa).

Conti in ordine. Unicredit ha chiuso l’anno forse più difficile in assoluto della sua storia, con un utile netto di 4.012 milioni milioni di euro, di cui 505 milioni guadagnati nel solo quarto trimestre, "nonostante la notevole turbolenza dei mercati finanziari”. Il coefficiente di patrimonializzazione "Core Tier 1 pro-forma" (valore che indica lo stato di salute patrimoniale di un istituto in base alla liquidità disponibile) è pari al 6,5% per i 3 miliardi di aumento di capitale, mentre il risultato della gestione è sceso da 13,34 a 10,17 miliardi. In calo anche il margine di intermediazione, sceso da 29,5 a 26,86 miliardi, a causa degli effetti della crisi finanziaria che hanno portato il risultato netto di intermediazione, copertura e fair value a una perdita di 1,98 miliardi, a fronte dell’utile di 1,28 miliardi nel 2007.

Aiuti di Stato. "Siamo pienamente convinti di poter attraversare il ciclo economico con il nostro capitale ma abbiamo dovuto considerare anche l’arena competitiva" caratterizzata da banche europee "che usano gli stessi strumenti". Così Profumo ha spiegato la scelta di ricorrere agli aiuti di Stato fino a 4 miliardi di euro in Italia e in Austria. Spiegato anche "il mercato si aspettava un cuscinetto di liquidità, per questo abbiamo deciso di fare richiesta" per gli aiuti di Stato. L’impatto della crisi finanziaria sul quarto trimestre del 2008 di Unicredit è stato di 2,12 miliardi di euro di utile pre-tasse.

L’analisi dell’ad Profumo.  "Finora tutto bene ma il 2009 sarà un anno duro". Con queste parole l’amministratore delegato Alessandro Profumo descrive l’anno in corso nella presentazione alla comunità finanziaria dei conti della banca. Fra gli aspetti confortanti Profumo cita "la forza della rete di sportelli del gruppo, elemento chiave in un anno difficile, la posizione patrimoniale, già migliorata in modo significativo" e che "può essere rafforzata con l’emissione di ‘bond governativi, il solido contributo" dei Paesi del Centro ed Est Europa ai risultati del gruppo nei primi mesi dell’anno, i ricavi da negoziazione positivi in gennaio e febbraio". Infine "la convinta azione sui conti con 3.300 uscite di dipendenti a febbraio".

Nessun bonus ai manager. Il Cda del gruppo bancario ha deciso inoltre di non distribuire bonus per il 2008 a Profumo, ai Deputy Ceo e a tutti i componenti del Management Commitee, “in linea con il modello di governance che stabilisce un collegamento diretto fra i risultati aziendali e la remunerazione variabile del senior management”. Il Cda proporrà invece all’assemblea di distribuire ai soci, come dividendo, azioni di nuova emissione da un aumento di capitale gratuito, da realizzare usando le riserve disponibili. Ai soci verranno distribuite 13 nuove azioni ordinarie ogni 36 azioni possedute e 1 nuova azione di risparmio ogni 5 azioni di risparmio possedute del valore nominale di 0,50 l’una. Gli azionisti di risparmio riceveranno inoltre una parte della cedola in contanti, pari a 0,025 per azione. Inoltre è stato deciso che i membri del prossimo Cda di Unicredit saranno dispensati dal divieto di concorrenza previsto dal Codice civile. Alla prossima assemblea sarà "formulata proposta ai soci di autorizzare l’esercizio di eventuali attività concorrenti da parte degli amministratori che verranno eletti".