Usa – Russia, stai a vedere che è meglio il “bipolarismo imperfetto”
25 Giugno 2013
Gli ultimi avvenimenti sullo scacchiere internazionale mostrano che la Russia e gli Usa non sono in grado di trovare nessun valore in comune su cui aggrapparsi e cominciare a costruire una vera e propria collaborazione. Soprattutto dopo il ritorno di Putin come Presidente della Federazione Russa, le cose hanno cominciato a deteriorarsi. Anche se Putin in questo momento non sta proprio imponendo la sua visione e le sua posizione alla Russia. Piuttosto, sta cercando di riflettere la posizione, le opinioni e i sentimenti dell’intero gruppo dirigente del suo paese.
I boatos provenienti dal mondo politico e da alcuni membri della Duma sono utili per comprendere le loro reali posizioni nei confronti degli Stati Uniti e dell’Occidente in generale. Vi sono numerosi problemi tra gli USA e la Russia. Potremmo menzionare per esempio la crisi siriana, l’Iran, il Magnitsky Act, un blocco delle adozioni dei bambini russi per gli USA ed infine il caso Snowden… La Russia non ha mai gradito "il diktat" di Washington, sotto nessuna forma, e non perderà mai l’occasione di contrastare le posizioni degli Usa. Inoltre, è assolutamente inutile parlare di "reset" di relazioni, in quanto, non sono mai esistiti i presupposti giusti per la realizzazione di questo utopistica definizione.
Putin non permetterà mai né la nascita del mondo multipolare, né tantomeno il ritorno verso il dominio incontrastato degli Usa. Attualmente, il Cremlino sta facendo tutto il possibile per ultimare l’attuale transizione mondiale degli equilibri di potere, e sta tentando di stabilizzare il mondo sul "bipolarismo imperfetto". Oggigiorno, un bipolarismo perfetto non è più ricostruibile poiché, le alleanze di allora oggi non funzionerebbero più né per Mosca né per Washington (che nel frattempo ha irrimediabilmente perduto la ferrea alleanza con l’Europa Occidentale).
Oggi c’è una lieve confusione anche tra gli analisti politici stessi che faticano a decifrare quale sarà il futuro modello internazionale, ma ritengo che il bipolarismo imperfetto sia un’eventualità più che plausibile. I Politici russi confidano e ribadiscono che Mosca cercherà di stabilizzare le alleanze seguendo il modello del passato, anche se sono perfettamente consci che tali alleanze non saranno più affidabili come prima. La Russia riuscirà a mantenere la lealtà della Cina e di numerosi altri paesi asiatici. Inoltre, il Cremlino cercherà di trascinare con se anche alcuni paesi dell’America latina e del Medio Oriente che compenseranno la perdita dei numerosi stati Est Europei dalla sua sfera di influenza.
Lo stesso dicasi di Washington che sta certamente mantenendo le alleanze con l’Europa, anche se i grandi paesi Europei si sono già ritagliati lo spazio personale necessario per le proprie manovre indipendenti riguardanti in particolare l’area economica e commerciale. Proprio l’imperfezione del bipolarismo internazionale sarà il garante della relativa stabilità dell’intero sistema. La relativa indipendenza economica dei paesi di entrambe le alleanze e la fitta rete di contatti economici e culturali fra di essi, assicureranno numerosi canali di mediazione tra i grandi giocatori globali. Quindi, il mondo bipolare che il Cremlino spera di formare sarà meno pericoloso di quello del passato ma rimarrà ugualmente conflittuale.
La cosa più importante, che la Russia cerca di ottenere, è l’abolizione dei vecchi cliché, che fino agli anni ’90 vedevano il mondo diviso tra quello libero e quello autocratico. Anche se conosciamo bene lo stato attuale delle istituzioni in Russia, le sfere d’influenza del Cremlino non raccoglieranno soltanto le piccole dittature in cerca di protezione/sopravvivenza e le autocrazie con i moderni sistemi economici, ma potrebbero contenere paesi di valori differenti fra loro… In effetti, penso che tale distinzione ormai è superata da tempo. Nelle moderne alleanze del terzo millennio conta più la relativa obbedienza e un appoggio politico-militare concreto, mentre la differenza dei valori e degli ideali non è più necessariamente una discriminante. Come si può osservare, anche gli Usa contano alcuni paesi autocratici e/o dittatoriali all’interno del proprio "partenariato".
La formazione del futuro mondo bipolare è già ben visibile. In conclusione, il ruolo dell’ONU sarà sempre più complicato e il consenso politico all’interno del consiglio di sicurezza sempre più improbabile da raggiungere…